PROGETTO ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA
Molti dicono che non c’è bisogno di fare
adorazione perpetua.La S.Chiesa e le Sacre Scritture ci dicono che...
In cielo le schiere degli
Angeli e dei Santi, uniti in eterna esultanza
cantano ad una sola voce la santità di Dio (dalle
prefazioni delle preghiere liturgiche).
Gli prestano servizio giorno e notte (dal Libro
dell’Apocalisse).
Pertanto l’Adorazione in
Cielo è Perpetua e quindi, se vogliamo entrare
nella dimensione dell’Eternità ed esperimentare
già da ora il nostro destino finale, le nostre
comunità cristiane devono diventare vere
scuole di preghiera (NMI 33) e permettere ai
fedeli di vivere questa, che è la dimensione più
vera dell’esistere.
Per quale motivo infatti le chiese dovrebbero
essere chiuse: forse che il nostro Dio si riposa?
Ci sono forse momenti in cui nessuno ha
bisogno dell’aiuto e del conforto di Dio?
Ci sono forse tempi in cui il male cessa di operare?
Ci sono forse momenti in cui nessuno lavora?
Ormai la nostra vita ha sempre di più ritmi
incessanti di azione, di giorno e di notte,
similmente bisogna che ci siano spazi di
altrettanto incessante preghiera.
Basta solo organizzarsi e riprendere possesso di quegli
spazi, che altrimenti vengono immancabilmente
conquistati dal male!____
Intervista a don Alberto Pacini
di Antonio Gaspari
ROMA, lunedì, 28 febbraio 2011 (ZENIT.org).-
L’adorazione eucaristica perpetua è una realtà presente in tutto il mondo e coinvolge ormai milioni di persone.
In Italia è presente in circa 50 parrocchie ( già 5 parrocchie in Toscana ) con oltre 15.000 adoratori che hanno scelto di vivere la propria vita offrendo un’ora settimanale alla presenza di Gesù Eucarestia.
A Roma il 4 marzo prossimo, alle ore 18,00, nella Basilica di S. Anastasia al Palatino si celebrerà il decimo anno di adorazione eucaristica perpetua.
Ma a cosa serve l’adorazione eucaristica? Perchè c’è questo ritorno ad una pratica antica? Qual è il significato per i credenti? E perchè i non credenti dovrebbero prestargli attenzione?
Queste ed altre domande ZENIT le ha rivolte a don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma, che dieci anni fa ha iniziato l'adorazione eucaristica perpetua.
D: Dieci anni di adorazione perpetua. Da dove è nata questa necessità e quali sono stati i risultati?
Don Alberto Pacini: Nell’antica Basilica di S. Anastasia al Palatino, riaperta durante il Giubileo e funzionante come sacrestia durante gli eventi giubilari, nella zona più antica di Roma, a ridosso del Palatino e dei resti del primitivo insediamento dell’antica Roma, il 2 marzo 2001 iniziava l’adorazione eucaristica perpetua.
Giovanni Paolo II, aveva scritto: “Sì, carissimi Fratelli e Sorelle, le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche «scuole» di preghiera, dove l'incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero «invaghimento» del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall'impegno nella storia: aprendo il cuore all'amore di Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio”.
Egli accolse con entusiasmo la notizia della nascita di questa adorazione eucaristica perpetua, nella sua diocesi, proprio durante il Giubileo, in attuazione di quanto aveva precedentemente detto a Siviglia, nel 1993, alla conclusione del 45°Congresso eucaristico internazionale: "Spero che questa forma di Adorazione Perpetua, con esposizione permanente del SS. Sacramento continui in futuro. Specificamente, spero che il frutto di questo Congresso si manifesti nell’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua in tutte le parrocchie e comunità Cristiane nel mondo" e fece pervenire la sua benedizione ai fedeli che la frequentavano.
Più tardi lo stesso Benedetto XVI, durante l’annuale incontro col clero di Roma, all’inizio della Quaresima del 2006, ebbe a dire: “Non sapevo e sono grato di esserne stato informato, che adesso la chiesa (di S. Anastasia) è sede dell’adorazione perpetua; è quindi un punto focale della vita di fede a Roma. Questa proposta di creare nei cinque settori della Diocesi di Roma, cinque luoghi di adorazione perpetua la pongo fiduciosamente nelle mani del Cardinale Vicario. Vorrei soltanto dire: grazie a Dio perché dopo il Concilio, dopo un periodo in cui mancava un po’ il senso dell’adorazione eucaristica è rinata la gioia di questa adorazione dappertutto nella Chiesa, come abbiamo visto e sentito nel Sinodo sull’Eucaristia”.
Da quei meravigliosi incoraggiamenti, ci siamo sentiti motivati e spinti a portare avanti la nostra missione: non solo adorare il Signore, ma anche aiutare quanti più possibile ad adorarlo e trovare parrocchie che si aprissero all’adorazione perpetua del SS. Sacramento. Questo è avvenuto attuando un movimento di evangelizzazione eucaristica nella diocesi, in tutta l’Italia ed in alcune nazioni del mondo, con cui siamo collegati al fine di suscitare anche là tanti luoghi di adorazione.
Abbiamo sperimentato quanto sia vero che “La Chiesa vive dell’Eucaristia”, come ebbe a dire nella sua ultima enciclica Giovanni Paolo II, infatti tutte le parrocchie in cui si apriva l’adorazione eucaristica perpetua, sono oggi luoghi di una straordinaria vitalità e rinascita spirituale. I fedeli partecipano alla vita liturgica, catechetica, caritativa, missionaria con uno slancio ed uno zelo del tutto diversi. Le parrocchie sono rigenerate dal di dentro non dai carismi del pastore, ma dallo stesso autore di tutti i carismi: Gesù il Vivente.
Oggi, come disse in una udienza del mercoledì Benedetto XVI, “stiamo assistendo ad una nuova primavera eucaristica”. L’Anno sacerdotale, che è stato un grande richiamo a noi sacerdoti e a tutti i pastori della Chiesa, ci ha messo di fronte alla prospettiva di un modo nuovo ed al tempo stesso assai tradizionale di fare pastorale: collocare Gesù al centro delle nostre parrocchie, come polo gravitazionale di tutta la vita ecclesiale.
Giovanni Paolo II diceva che ogni programmazione pastorale dovrebbe essere fatta in vista della santità dei fedeli, lo ha detto e personalmente lo ha realizzato in pienezza e ci ha dato lo spunto per realizzarlo anche noi, in comunità centrate nell’Eucaristia, non soltanto ben celebrata, ma anche adorata e collocata al cuore della vita pastorale e dei singoli fedeli. Oggi, con il diffuso secolarismo assistiamo ad un grande ritorno ai valori dello spirito e la gente si sofferma volentieri nella meditazione e nell’ascolto. I pastori che desiderano essere al passo con i tempi si orientano proprio a questa nuova tendenza: Cristo al centro.
Cristo è presente in modo sostanziale proprio nell’Eucaristia e così chi lo celebra, adora ed ascolta, si troverà ben orientato verso la santità e la vera attuazione dei valori dello Spirito Santo, che non ha mai cessato di alimentare la Chiesa. “L’Eucaristia è una pentecoste perpetua”, disse Benedetto XVI ai giovani e tale si dimostra nelle parrocchie che con coraggio la sanno collocare al centro della vita pastorale.
D: Quante sono le parrocchie in Italia che svolgono l’adorazione perpetua e quante nel mondo?
Don Alberto Pacini: Oggi in Italia ci sono una cinquantina di adorazioni eucaristiche perpetue, di cui due in ospedali, ed in quasi tutte le regioni del Nord, Centro, Sud, mentre nel mondo sono oggi più di 9.500. Il risveglio eucaristico è un fenomeno in grande crescita ed è fortemente incoraggiato e promosso personalmente dal Papa Benedetto, ci ha detto il Card Piacenza in un incontro privato, che ci ha concesso nella sede della Congregazione del Clero ed è il vero antidoto alla crisi della Chiesa e del Clero. Non a caso le iniziative dell’Anno sacerdotale e la lettera per promuovere in tutto il mondo una cordata di adorazione eucaristica (leggi/stampa il volantino)per la santificazione del Clero (8 dicembre 2007), sono centrate nel Sacramento dell’Eucaristia.
Intervista a don Alberto Pacini
Parrocchia Nostra Signora del S.S, Sacramento (Genova)
Al servizio dell'adorazione eucaristica perpetua
di don Giovanni Lo Sapio*
ROMA, venerdì, 11 marzo 2011 (ZENIT.org).-
Il Coordinamento Nazionale per l’Adorazione Eucaristica Perpetua nasce dal desiderio di servire le diverse realtà presenti in Italia e che rappresentano quella “primavera eucaristica”, che il Papa Benedetto XVI vede nella Chiesa.
Il movimento eucaristico negli ultimi 20 anni ha subito un colpo d’acceleratore grazie ai tanti doni che lo Spirito Santo ha seminato ovunque. Sempre più forte si percepisce una domanda di spiritualità che sazi la fame di Dio presente nel cuore di ogni uomo, sempre più forte è il grido dell’uomo che cerca autenticità e forza per la propria vita in questo tempo di crisi e disorientamento.
Tante domande, una sola risposta: Gesù Eucarestia! In questo contesto matura l’esigenza di “mettersi insieme”, non è più il tempo di navigatori solitari, solo insieme possiamo fare qualcosa di bello per Dio e per gli altri. In diverse parrocchie italiane lo Spirito ha suscitato il dono dell’adorazione eucaristica perpetua, lo Spirito che opera per il bene di tutti ha spinto le comunità a “mettersi insieme”, per essere lievito e testimonianza che solo davanti a Gesù Eucarestia tutto ritorna al proprio posto.
L’adorazione eucaristica perpetua è un progetto per rinnovare le parrocchie, nasce dalla parrocchia per la parrocchia, per riportare la pastorale all’Essenziale, per ricentrare tutto partendo da Gesù Cristo.
Un progetto per combattere quel terribile male che è l’individualismo tra presbiteri, tra parrocchie, tra associazioni, tra movimenti. Rimettere l’Eucarestia al centro dei progetti pastorali, perché è Lui che fa la pastorale. Spesso siamo concentrati troppo su noi stessi, siamo preoccupati dei nostri progetti pastorali, della nostra vita all’interno delle parrocchie, dimenticando che siamo per il mondo.
Rimettere l’Eucarestia al centro vuol dire recuperare la coscienza missionaria, come afferma Benedetto XVI: “Solo una vita autenticamente eucaristica è una vita missionaria”. (Alla Comunità dell’Emanuel 03/02/2011); dunque aprirci al mondo, aprire la porte delle nostre chiese. Queste spinte hanno fatto scaturire il bisogno di un Coordinamento Nazionale tra le diverse parrocchie e comunità che hanno avuto la grazia di imbattersi nell’adorazione eucaristica perpetua, un bisogno che nasce dal desiderio di dare risposta ai continui inviti del magistero che a più riprese, con forza, ha chiesto che: “Nel limite del possibile, soprattutto nei centri più popolosi, converrà individuare chiese da riservare appositamente all’adorazione perpetua” (Sacramentum Caritatis n°67).
Ancora Giovanni Paolo II chiedeva ai Pastori: “Di incoraggiare il culto eucaristico, particolarmente le esposizioni del Santissimo Sacramento” ((Ecclesia de Eucarestia n°25), e ancora affermava: “spero che questa forma di adorazione perpetua, con esposizione permanente del Santissimo Sacramento continui in futuro. Spero che l’istituzione dell’adorazione eucaristica perpetua si manifesti in tutte le parrocchie e comunità cristiane del mondo”(al 45° Congresso Eucaristico Internazionale di Siviglia, 1993). Dai tantissimi incoraggiamenti del magistero ci siamo sentiti interpellati e spinti a portare avanti il nostro impegno perché la “chiesa vive dell’Eucarestia”.
Dunque il Coordinamento Nazionale vuole essere un piccolo strumento al servizio della chiesa in Italia per dare il proprio contributo nel promuovere il Movimento Eucaristico. In Italia l’adorazione eucaristica perpetua è presente in circa 50 parrocchie con oltre 15 mila adoratori, che hanno scelto di vivere la propria vita offrendo un’ora a settimana alla presenza di Gesù Eucarestia in adorazione.
Come associazione, aderiamo alla Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa, riconosciuta e approvata dal Pontificio consiglio per i laici il 22 gennaio 2009, la quale è sorta con lo scopo di:
A) Incoraggiare, stimolare e propagare il culto del Santissimo Sacramento, sia per mezzo dell’Adorazione Notturna, che per mezzo di qualsiasi altra forma, in accordo con la gerarchia ecclesiastica.
B) Collaborare con i suoi membri alla formazione di nuove associazioni di fedeli con lo stesso obiettivo e fini.
C) Utilizzare tutti i mezzi di comunicazione di massa, per diffondere il culto Eucaristico. (Art 6 dello Statuto).
Obiettivo del coordinamento è costruire una rete tra tutte le realtà eucaristiche italiane, puntando a far nascere in ogni diocesi (o almeno in ogni regione) un incaricato per l’adorazione eucaristica perpetua, così come chiesto nella Nota esplicativa del documento dell’8 dicembre 2007 della Congregazione per il clero sull’Adorazione Eucaristica per la santificazione del Clero.
Negli ultimi cinque anni abbiamo visto raddoppiarsi il numero delle chiese di adorazione eucaristica perpetua, abbiamo visitato varie Diocesi e Vescovi, incontrato il Clero e promosso decine di settimane eucaristiche. Abbiamo celebrato due Convegni Nazionali: a Roma e Pompei, pubblicato gli atti e siamo impegnati nella preparazione del III Convegno Nazionale che faremo a Loreto e daremo il nostro contributo al 25° Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
Curiamo i contatti attraverso il sito: http://www.adorazioneperpetua.it/ attraverso il quale cerchiamo di: “fare famiglia” e divulgare la spiritualità eucaristica. Abbiamo soprattutto cercato di rafforzare i vincoli di comunione tra tutti gli adoratori, condividendo esperienze e promuovendo il grande dono dell’adorazione eucaristica perpetua.
Il coordinamento nazionale non è un altro organismo, non è un altro movimento, non sostituisce alcuna realtà eucaristica, non vuole appropriarsi di altre identità, non vuole fagocitare o annullare altre esperienze. Il coordinamento vuole solo essere uno strumento al servizio della comunione del movimento eucaristico, essere “sovrabbondanza d’amore” per aiutare le comunità cristiane a diventare autentiche scuole di preghiera e casa di comunione, per rispondere alle sfide del nostro tempo e testimoniare la gioia che l’adorazione eucaristica perpetua è “un’avventura senza ritorno” proiettata verso il Cielo.
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*Don Giovanni Lo Sapio, Coordinatore Nazionale dell'Adorazione Eucaristica Perpetua.
ROMA, venerdì, 11 marzo 2011 (ZENIT.org).-
Il Coordinamento Nazionale per l’Adorazione Eucaristica Perpetua nasce dal desiderio di servire le diverse realtà presenti in Italia e che rappresentano quella “primavera eucaristica”, che il Papa Benedetto XVI vede nella Chiesa.
Il movimento eucaristico negli ultimi 20 anni ha subito un colpo d’acceleratore grazie ai tanti doni che lo Spirito Santo ha seminato ovunque. Sempre più forte si percepisce una domanda di spiritualità che sazi la fame di Dio presente nel cuore di ogni uomo, sempre più forte è il grido dell’uomo che cerca autenticità e forza per la propria vita in questo tempo di crisi e disorientamento.
Tante domande, una sola risposta: Gesù Eucarestia! In questo contesto matura l’esigenza di “mettersi insieme”, non è più il tempo di navigatori solitari, solo insieme possiamo fare qualcosa di bello per Dio e per gli altri. In diverse parrocchie italiane lo Spirito ha suscitato il dono dell’adorazione eucaristica perpetua, lo Spirito che opera per il bene di tutti ha spinto le comunità a “mettersi insieme”, per essere lievito e testimonianza che solo davanti a Gesù Eucarestia tutto ritorna al proprio posto.
L’adorazione eucaristica perpetua è un progetto per rinnovare le parrocchie, nasce dalla parrocchia per la parrocchia, per riportare la pastorale all’Essenziale, per ricentrare tutto partendo da Gesù Cristo.
Un progetto per combattere quel terribile male che è l’individualismo tra presbiteri, tra parrocchie, tra associazioni, tra movimenti. Rimettere l’Eucarestia al centro dei progetti pastorali, perché è Lui che fa la pastorale. Spesso siamo concentrati troppo su noi stessi, siamo preoccupati dei nostri progetti pastorali, della nostra vita all’interno delle parrocchie, dimenticando che siamo per il mondo.
Rimettere l’Eucarestia al centro vuol dire recuperare la coscienza missionaria, come afferma Benedetto XVI: “Solo una vita autenticamente eucaristica è una vita missionaria”. (Alla Comunità dell’Emanuel 03/02/2011); dunque aprirci al mondo, aprire la porte delle nostre chiese. Queste spinte hanno fatto scaturire il bisogno di un Coordinamento Nazionale tra le diverse parrocchie e comunità che hanno avuto la grazia di imbattersi nell’adorazione eucaristica perpetua, un bisogno che nasce dal desiderio di dare risposta ai continui inviti del magistero che a più riprese, con forza, ha chiesto che: “Nel limite del possibile, soprattutto nei centri più popolosi, converrà individuare chiese da riservare appositamente all’adorazione perpetua” (Sacramentum Caritatis n°67).
Ancora Giovanni Paolo II chiedeva ai Pastori: “Di incoraggiare il culto eucaristico, particolarmente le esposizioni del Santissimo Sacramento” ((Ecclesia de Eucarestia n°25), e ancora affermava: “spero che questa forma di adorazione perpetua, con esposizione permanente del Santissimo Sacramento continui in futuro. Spero che l’istituzione dell’adorazione eucaristica perpetua si manifesti in tutte le parrocchie e comunità cristiane del mondo”(al 45° Congresso Eucaristico Internazionale di Siviglia, 1993). Dai tantissimi incoraggiamenti del magistero ci siamo sentiti interpellati e spinti a portare avanti il nostro impegno perché la “chiesa vive dell’Eucarestia”.
Dunque il Coordinamento Nazionale vuole essere un piccolo strumento al servizio della chiesa in Italia per dare il proprio contributo nel promuovere il Movimento Eucaristico. In Italia l’adorazione eucaristica perpetua è presente in circa 50 parrocchie con oltre 15 mila adoratori, che hanno scelto di vivere la propria vita offrendo un’ora a settimana alla presenza di Gesù Eucarestia in adorazione.
Come associazione, aderiamo alla Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche della Chiesa, riconosciuta e approvata dal Pontificio consiglio per i laici il 22 gennaio 2009, la quale è sorta con lo scopo di:
A) Incoraggiare, stimolare e propagare il culto del Santissimo Sacramento, sia per mezzo dell’Adorazione Notturna, che per mezzo di qualsiasi altra forma, in accordo con la gerarchia ecclesiastica.
B) Collaborare con i suoi membri alla formazione di nuove associazioni di fedeli con lo stesso obiettivo e fini.
C) Utilizzare tutti i mezzi di comunicazione di massa, per diffondere il culto Eucaristico. (Art 6 dello Statuto).
Obiettivo del coordinamento è costruire una rete tra tutte le realtà eucaristiche italiane, puntando a far nascere in ogni diocesi (o almeno in ogni regione) un incaricato per l’adorazione eucaristica perpetua, così come chiesto nella Nota esplicativa del documento dell’8 dicembre 2007 della Congregazione per il clero sull’Adorazione Eucaristica per la santificazione del Clero.
Negli ultimi cinque anni abbiamo visto raddoppiarsi il numero delle chiese di adorazione eucaristica perpetua, abbiamo visitato varie Diocesi e Vescovi, incontrato il Clero e promosso decine di settimane eucaristiche. Abbiamo celebrato due Convegni Nazionali: a Roma e Pompei, pubblicato gli atti e siamo impegnati nella preparazione del III Convegno Nazionale che faremo a Loreto e daremo il nostro contributo al 25° Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
Curiamo i contatti attraverso il sito: http://www.adorazioneperpetua.it/ attraverso il quale cerchiamo di: “fare famiglia” e divulgare la spiritualità eucaristica. Abbiamo soprattutto cercato di rafforzare i vincoli di comunione tra tutti gli adoratori, condividendo esperienze e promuovendo il grande dono dell’adorazione eucaristica perpetua.
Il coordinamento nazionale non è un altro organismo, non è un altro movimento, non sostituisce alcuna realtà eucaristica, non vuole appropriarsi di altre identità, non vuole fagocitare o annullare altre esperienze. Il coordinamento vuole solo essere uno strumento al servizio della comunione del movimento eucaristico, essere “sovrabbondanza d’amore” per aiutare le comunità cristiane a diventare autentiche scuole di preghiera e casa di comunione, per rispondere alle sfide del nostro tempo e testimoniare la gioia che l’adorazione eucaristica perpetua è “un’avventura senza ritorno” proiettata verso il Cielo.
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*Don Giovanni Lo Sapio, Coordinatore Nazionale dell'Adorazione Eucaristica Perpetua.
Cresce la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua (I)
Intervista a don Alberto Pacini
di Antonio Gaspari
ROMA, lunedì, 28 febbraio 2011 (ZENIT.org).-
L’adorazione eucaristica perpetua è una realtà presente in tutto il mondo e coinvolge ormai milioni di persone.
In Italia è presente in circa 50 parrocchie ( già 5 parrocchie in Toscana ) con oltre 15.000 adoratori che hanno scelto di vivere la propria vita offrendo un’ora settimanale alla presenza di Gesù Eucarestia.
A Roma il 4 marzo prossimo, alle ore 18,00, nella Basilica di S. Anastasia al Palatino si celebrerà il decimo anno di adorazione eucaristica perpetua.
Ma a cosa serve l’adorazione eucaristica? Perchè c’è questo ritorno ad una pratica antica? Qual è il significato per i credenti? E perchè i non credenti dovrebbero prestargli attenzione?
Queste ed altre domande ZENIT le ha rivolte a don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma, che dieci anni fa ha iniziato l'adorazione eucaristica perpetua.
D: Dieci anni di adorazione perpetua. Da dove è nata questa necessità e quali sono stati i risultati?
Don Alberto Pacini: Nell’antica Basilica di S. Anastasia al Palatino, riaperta durante il Giubileo e funzionante come sacrestia durante gli eventi giubilari, nella zona più antica di Roma, a ridosso del Palatino e dei resti del primitivo insediamento dell’antica Roma, il 2 marzo 2001 iniziava l’adorazione eucaristica perpetua.
Giovanni Paolo II, aveva scritto: “Sì, carissimi Fratelli e Sorelle, le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche «scuole» di preghiera, dove l'incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero «invaghimento» del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall'impegno nella storia: aprendo il cuore all'amore di Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio”.
Egli accolse con entusiasmo la notizia della nascita di questa adorazione eucaristica perpetua, nella sua diocesi, proprio durante il Giubileo, in attuazione di quanto aveva precedentemente detto a Siviglia, nel 1993, alla conclusione del 45°Congresso eucaristico internazionale: "Spero che questa forma di Adorazione Perpetua, con esposizione permanente del SS. Sacramento continui in futuro. Specificamente, spero che il frutto di questo Congresso si manifesti nell’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua in tutte le parrocchie e comunità Cristiane nel mondo" e fece pervenire la sua benedizione ai fedeli che la frequentavano.
Più tardi lo stesso Benedetto XVI, durante l’annuale incontro col clero di Roma, all’inizio della Quaresima del 2006, ebbe a dire: “Non sapevo e sono grato di esserne stato informato, che adesso la chiesa (di S. Anastasia) è sede dell’adorazione perpetua; è quindi un punto focale della vita di fede a Roma. Questa proposta di creare nei cinque settori della Diocesi di Roma, cinque luoghi di adorazione perpetua la pongo fiduciosamente nelle mani del Cardinale Vicario. Vorrei soltanto dire: grazie a Dio perché dopo il Concilio, dopo un periodo in cui mancava un po’ il senso dell’adorazione eucaristica è rinata la gioia di questa adorazione dappertutto nella Chiesa, come abbiamo visto e sentito nel Sinodo sull’Eucaristia”.
Da quei meravigliosi incoraggiamenti, ci siamo sentiti motivati e spinti a portare avanti la nostra missione: non solo adorare il Signore, ma anche aiutare quanti più possibile ad adorarlo e trovare parrocchie che si aprissero all’adorazione perpetua del SS. Sacramento. Questo è avvenuto attuando un movimento di evangelizzazione eucaristica nella diocesi, in tutta l’Italia ed in alcune nazioni del mondo, con cui siamo collegati al fine di suscitare anche là tanti luoghi di adorazione.
Abbiamo sperimentato quanto sia vero che “La Chiesa vive dell’Eucaristia”, come ebbe a dire nella sua ultima enciclica Giovanni Paolo II, infatti tutte le parrocchie in cui si apriva l’adorazione eucaristica perpetua, sono oggi luoghi di una straordinaria vitalità e rinascita spirituale. I fedeli partecipano alla vita liturgica, catechetica, caritativa, missionaria con uno slancio ed uno zelo del tutto diversi. Le parrocchie sono rigenerate dal di dentro non dai carismi del pastore, ma dallo stesso autore di tutti i carismi: Gesù il Vivente.
Oggi, come disse in una udienza del mercoledì Benedetto XVI, “stiamo assistendo ad una nuova primavera eucaristica”. L’Anno sacerdotale, che è stato un grande richiamo a noi sacerdoti e a tutti i pastori della Chiesa, ci ha messo di fronte alla prospettiva di un modo nuovo ed al tempo stesso assai tradizionale di fare pastorale: collocare Gesù al centro delle nostre parrocchie, come polo gravitazionale di tutta la vita ecclesiale.
Giovanni Paolo II diceva che ogni programmazione pastorale dovrebbe essere fatta in vista della santità dei fedeli, lo ha detto e personalmente lo ha realizzato in pienezza e ci ha dato lo spunto per realizzarlo anche noi, in comunità centrate nell’Eucaristia, non soltanto ben celebrata, ma anche adorata e collocata al cuore della vita pastorale e dei singoli fedeli. Oggi, con il diffuso secolarismo assistiamo ad un grande ritorno ai valori dello spirito e la gente si sofferma volentieri nella meditazione e nell’ascolto. I pastori che desiderano essere al passo con i tempi si orientano proprio a questa nuova tendenza: Cristo al centro.
Cristo è presente in modo sostanziale proprio nell’Eucaristia e così chi lo celebra, adora ed ascolta, si troverà ben orientato verso la santità e la vera attuazione dei valori dello Spirito Santo, che non ha mai cessato di alimentare la Chiesa. “L’Eucaristia è una pentecoste perpetua”, disse Benedetto XVI ai giovani e tale si dimostra nelle parrocchie che con coraggio la sanno collocare al centro della vita pastorale.
D: Quante sono le parrocchie in Italia che svolgono l’adorazione perpetua e quante nel mondo?
Don Alberto Pacini: Oggi in Italia ci sono una cinquantina di adorazioni eucaristiche perpetue, di cui due in ospedali, ed in quasi tutte le regioni del Nord, Centro, Sud, mentre nel mondo sono oggi più di 9.500. Il risveglio eucaristico è un fenomeno in grande crescita ed è fortemente incoraggiato e promosso personalmente dal Papa Benedetto, ci ha detto il Card Piacenza in un incontro privato, che ci ha concesso nella sede della Congregazione del Clero ed è il vero antidoto alla crisi della Chiesa e del Clero. Non a caso le iniziative dell’Anno sacerdotale e la lettera per promuovere in tutto il mondo una cordata di adorazione eucaristica (leggi/stampa il volantino)per la santificazione del Clero (8 dicembre 2007), sono centrate nel Sacramento dell’Eucaristia.
Cresce la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua (II)
Intervista a don Alberto Pacini
di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 1° marzo 2011 (ZENIT.org).- Porre l’Eucaristia al centro genera in tutti i parrocchiani “un grande risveglio” ed “un rinnovato slancio” ad una più viva partecipazione. E' quanto afferma a ZENIT don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma.
D: Cosa pensa il Pontefice dell’adorazione perpetua? Ed in che modo questa pratica sta entrando nella vita ordinaria delle parrocchie?
Don Alberto Pacini: Il Papa Benedetto scrive in Sacramentum Caritatis 66: « Già Agostino aveva detto: «nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando – Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo». Nell'Eucaristia, infatti, il Figlio di Dio ci viene incontro e desidera unirsi a noi; l'adorazione eucaristica non è che l'ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto d'adorazione della Chiesa. Ricevere l'Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo.
Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste. L'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella celebrazione liturgica stessa. Infatti, «soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura poi anche la missione sociale che nell'Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri».
Inoltre specificamente sull’adorazione perpetua dice in Sacramentum Caritatis 67: « A questo proposito, di grande giovamento sarà un'adeguata catechesi in cui si spieghi ai fedeli l'importanza di questo atto di culto che permette di vivere più profondamente e con maggiore frutto la stessa Celebrazione liturgica. Nel limite del possibile, poi, soprattutto nei centri più popolosi, converrà individuare chiese od oratori da riservare appositamente all'adorazione perpetua. Inoltre, raccomando che nella formazione catechistica, ed in particolare negli itinerari di preparazione alla Prima Comunione, si introducano i fanciulli al senso e alla bellezza di sostare in compagnia di Gesù, coltivando lo stupore per la sua presenza nell'Eucaristia».
L’iniziativa portata avanti dalla Congregazione del Clero, di promuovere una cordata di adorazione perpetua per la santificazione dei sacerdoti, mostra con chiarezza la linea del Papa. Questa linea è stata rafforzata anche dall’Anno sacerdotale, in cui la figura del Santo Curato D’Ars è stato il riferimento della Chiesa intera per un ritorno al culto eucaristico, vissuto con profonda intensità in tutte le parrocchie, dopo un notevole raffreddamento nel post-Concilio.
D: Se dovesse spiegare ad un non credente o a un cattolico che non frequenta i sacramenti l’importanza della adorazione perpetua, cosa direbbe?
Don Alberto Pacini: Il Sacramento dell’Eucaristia istituito da Gesù durante la sua ultima Cena Pasquale con gli apostoli, lo rende presente in persona, secondo le sue parole: “questo è il mio corpo… questo è il mio sangue”. Pertanto Gesù si dona a noi e continua ad essere presente nelle specie del pane consacrato. Quando esponiamo una particola consacrata e ci soffermiamo a fissare
lo sguardo su di essa, nel silenzio di una chiesa, nel raccoglimento della meditazione, troviamo che quel silenzio si riempie di “presenza”. Questo silenzio è molto eloquente anche per chi non crede, è un fatto oggettivo, come il senso di pace indicibile che si prova in un luogo dove tanti pregano a lungo… in questo silenzio e questa pace incontriamo Colui che riporta la pace nei nostri cuori e parla nel silenzio, in modo più eloquente di ogni altra voce.
D: Quali i frutti di questa devozione così decisiva per la fede cristiana? Può riportarci qualche commento di persone che praticano l’adorazione perpetua?
Don Alberto Pacini: In una “normale” parrocchia, la presenza dell’adorazione perpetua, non tanto la classica adorazione settimanale, il giovedì, o mensile il primo venerdì del mese, suscita un grande cambiamento, una vera rivoluzione copernicana della vita pastorale. Il fatto di aver collocato l’Eucaristia al centro, genera in tutti i parrocchiani un grande risveglio, specialmente se accompagnati e stimolati dall’esempio e dalla preghiera del pastore. La vita liturgica, catechistica, caritativa, dei movimenti più o meno presenti nella parrocchia in questione, vengono totalmente rinnovati. Nasce un grande impulso ed un rinnovato slancio ad una più viva partecipazione nel cuore di tutti, insomma, ognuno trova in Colui che è esposto solennemente sull’altare, il Buon Pastore che ancora oggi pasce il suo gregge e dona la vita per le sue pecorelle.
Qui di seguito offro alcune testimonianze, che possiamo trovare nel nostro sito, insieme a molte altre, incluse quelle di parroci che hanno scoperto questo modo per rigenerare la loro parrocchia, proprio come successe nel villaggio di Ars, ai tempi del santo Curato.
• I ragazzi ai quali faccio catechismo hanno sperimentato una nuova vita. Mentre all’inizio, quando gli ho proposto di fare dieci minuti di adorazione, molti di loro erano assai perplessi e dubbiosi su quanto avrebbero retto in silenzio, poi, passato il tempo della loro adorazione, sono venuti a dirmi di averci preso gusto e di voler riprovare. È nato il progetto girasole.
• Da Dio abbiamo ottenuto molte grazie, alcune strepitose. La fatica nel mettersi in adorazione e nel portare avanti l’impegno per tre anni è stato pienamente ripagato.
• È Nata una più profonda conoscenza del Signore, che molti hanno seguito e poi si sono impegnati a testimoniarlo presso i loro amici e conoscenti.
• L’adorazione è stata per me una fonte di vita rinnovata, che ha riempito e rigenerato il vuoto che il mondo lascia nei cuori. È stata un forte aiuto nel vivere i rapporti con gli altri; ho iniziato ad intercedere per il mondo giovanile.
• L’adorazione è un punto di riferimento importante per persone provenienti non solo da questa parrocchia ma anche da tanti luoghi diversi, è un luogo dove attingere e dove “scaricarsi” dei propri pesi. Specie la notte ha una ricchezza straordinaria, avevo molte paure, ma varcata la soglia di casa le mie paure sono finite nel nulla per lasciare il posto ad una indicibile gioia, via, via che mi avvicino alla cappella di adorazione.
• È una “valvola di sfogo” dove posso dire tutto al Signore, senza timore e senza essere giudicato da lui. Non posso più fare a meno di adorarlo di trascorrere il mio tempo con lui.
• È Dio stesso che provvede a comporre il mosaico della vita e dei tempi di adorazione, interviene quando ci sono problemi di riempimento di ore rimaste vuote. Ho ritrovato la forza nella mia sofferenza e nel dramma della malattia sentendomi avvolta dalla preghiera dei fratelli e dall’amore di Dio che ha alleviato le mie sofferenze.
• Nei momenti critici della vita, se non hai la fede non c’è niente da fare. Ho trasformato in preghiera i miei problemi.
• Bisognerebbe inventare l’adorazione eucaristica perpetua, se non ci fosse. Un’ora solo è poco.
• Gesù ha esaudito i desideri del mio cuore. La mia è una lode continua, intercedo perché Dio raggiunga tutti i cuori.
• Esperienza entusiasmante.
• Ha cambiato la mia vita ed il mio modo di pormi con Dio. Gioia interiore grande, mai provata prima.
• Sono passato da una preghiera egoistica ad un’attenzione agli altri.
• Ho scoperto l’amore di Dio e la sua misericordia.
• Se hai fede Dio ti ascolta e soddisfa anche le tue esigenze materiali. La fede è la chiave. Me lo hai promesso… lo devi dare.
• Tante guarigioni fisiche. Mi costringo a pubblicizzare l’adorazione. Non riesco ad ascoltare, ma parlo sempre io.
• Ho fatto una vita di turni, e mi sono detto che non avrei mai più fatto una notte! Sono adoratore della notte, non posso più farne a meno.
• In un paese come questo… comunista, non avrei mai creduto!
• Mi ha cambiato interiormente, sento di avere un amico che mi ama. Niente mi fa più paura. Vado avanti dritta, Gesù trova la strada.
• Mi sembrava di salire una montagna, in tre anni e tre mesi non sono mai mancata, niente mi può fermare.
D: Esistono realtà ecclesiali ufficialmente riconosciute dalla Chiesa che promuovono l’adorazione perpetua?
Don Alberto Pacini: La Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche, nata in Spagna originariamente per promuovere l’adorazione notturna, è stata riconosciuta con approvazione ufficiale dal Pontifico Consiglio per i Laici, il 22 gennaio 2009.
A questa federazione possono aderire tutte le associazioni laicali locali che hanno lo scopo di promuovere il culto reso all’eucaristia. È interesse della Federazione promuovere un coordinamento in ogni nazione, che renda sempre più capillare e diffuso il Movimento Eucaristico.
In Italia il nostro coordinatore nazionale è don Giovanni Lo Sapio, parroco della Diocesi di Nola, che ha felicemente accolto la proposta dell’adorazione perpetua, ne è diventato strenuo promotore ed è anche ideatore del nostro Convegno Nazionale Adoratori. Siamo felicemente giunti al terzo Convegno Nazionale Adoratori, che quest’anno si svolgerà a Loreto dal 28 al 30 giugno e già in varie regioni italiane sono stati celebrati, o si celebreranno Convegni regionali: Campania, Toscana, Lazio, Triveneto, Emilia-Romagna. Queste ed altre informazioni si possono attingere nel sito http://www.adorazioneperpetua.it/.
ROMA, martedì, 1° marzo 2011 (ZENIT.org).- Porre l’Eucaristia al centro genera in tutti i parrocchiani “un grande risveglio” ed “un rinnovato slancio” ad una più viva partecipazione. E' quanto afferma a ZENIT don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma.
D: Cosa pensa il Pontefice dell’adorazione perpetua? Ed in che modo questa pratica sta entrando nella vita ordinaria delle parrocchie?
Don Alberto Pacini: Il Papa Benedetto scrive in Sacramentum Caritatis 66: « Già Agostino aveva detto: «nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando – Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo». Nell'Eucaristia, infatti, il Figlio di Dio ci viene incontro e desidera unirsi a noi; l'adorazione eucaristica non è che l'ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto d'adorazione della Chiesa. Ricevere l'Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo.
Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste. L'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella celebrazione liturgica stessa. Infatti, «soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura poi anche la missione sociale che nell'Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri».
Inoltre specificamente sull’adorazione perpetua dice in Sacramentum Caritatis 67: « A questo proposito, di grande giovamento sarà un'adeguata catechesi in cui si spieghi ai fedeli l'importanza di questo atto di culto che permette di vivere più profondamente e con maggiore frutto la stessa Celebrazione liturgica. Nel limite del possibile, poi, soprattutto nei centri più popolosi, converrà individuare chiese od oratori da riservare appositamente all'adorazione perpetua. Inoltre, raccomando che nella formazione catechistica, ed in particolare negli itinerari di preparazione alla Prima Comunione, si introducano i fanciulli al senso e alla bellezza di sostare in compagnia di Gesù, coltivando lo stupore per la sua presenza nell'Eucaristia».
L’iniziativa portata avanti dalla Congregazione del Clero, di promuovere una cordata di adorazione perpetua per la santificazione dei sacerdoti, mostra con chiarezza la linea del Papa. Questa linea è stata rafforzata anche dall’Anno sacerdotale, in cui la figura del Santo Curato D’Ars è stato il riferimento della Chiesa intera per un ritorno al culto eucaristico, vissuto con profonda intensità in tutte le parrocchie, dopo un notevole raffreddamento nel post-Concilio.
D: Se dovesse spiegare ad un non credente o a un cattolico che non frequenta i sacramenti l’importanza della adorazione perpetua, cosa direbbe?
Don Alberto Pacini: Il Sacramento dell’Eucaristia istituito da Gesù durante la sua ultima Cena Pasquale con gli apostoli, lo rende presente in persona, secondo le sue parole: “questo è il mio corpo… questo è il mio sangue”. Pertanto Gesù si dona a noi e continua ad essere presente nelle specie del pane consacrato. Quando esponiamo una particola consacrata e ci soffermiamo a fissare
lo sguardo su di essa, nel silenzio di una chiesa, nel raccoglimento della meditazione, troviamo che quel silenzio si riempie di “presenza”. Questo silenzio è molto eloquente anche per chi non crede, è un fatto oggettivo, come il senso di pace indicibile che si prova in un luogo dove tanti pregano a lungo… in questo silenzio e questa pace incontriamo Colui che riporta la pace nei nostri cuori e parla nel silenzio, in modo più eloquente di ogni altra voce.
D: Quali i frutti di questa devozione così decisiva per la fede cristiana? Può riportarci qualche commento di persone che praticano l’adorazione perpetua?
Don Alberto Pacini: In una “normale” parrocchia, la presenza dell’adorazione perpetua, non tanto la classica adorazione settimanale, il giovedì, o mensile il primo venerdì del mese, suscita un grande cambiamento, una vera rivoluzione copernicana della vita pastorale. Il fatto di aver collocato l’Eucaristia al centro, genera in tutti i parrocchiani un grande risveglio, specialmente se accompagnati e stimolati dall’esempio e dalla preghiera del pastore. La vita liturgica, catechistica, caritativa, dei movimenti più o meno presenti nella parrocchia in questione, vengono totalmente rinnovati. Nasce un grande impulso ed un rinnovato slancio ad una più viva partecipazione nel cuore di tutti, insomma, ognuno trova in Colui che è esposto solennemente sull’altare, il Buon Pastore che ancora oggi pasce il suo gregge e dona la vita per le sue pecorelle.
Qui di seguito offro alcune testimonianze, che possiamo trovare nel nostro sito, insieme a molte altre, incluse quelle di parroci che hanno scoperto questo modo per rigenerare la loro parrocchia, proprio come successe nel villaggio di Ars, ai tempi del santo Curato.
• I ragazzi ai quali faccio catechismo hanno sperimentato una nuova vita. Mentre all’inizio, quando gli ho proposto di fare dieci minuti di adorazione, molti di loro erano assai perplessi e dubbiosi su quanto avrebbero retto in silenzio, poi, passato il tempo della loro adorazione, sono venuti a dirmi di averci preso gusto e di voler riprovare. È nato il progetto girasole.
• Da Dio abbiamo ottenuto molte grazie, alcune strepitose. La fatica nel mettersi in adorazione e nel portare avanti l’impegno per tre anni è stato pienamente ripagato.
• È Nata una più profonda conoscenza del Signore, che molti hanno seguito e poi si sono impegnati a testimoniarlo presso i loro amici e conoscenti.
• L’adorazione è stata per me una fonte di vita rinnovata, che ha riempito e rigenerato il vuoto che il mondo lascia nei cuori. È stata un forte aiuto nel vivere i rapporti con gli altri; ho iniziato ad intercedere per il mondo giovanile.
• L’adorazione è un punto di riferimento importante per persone provenienti non solo da questa parrocchia ma anche da tanti luoghi diversi, è un luogo dove attingere e dove “scaricarsi” dei propri pesi. Specie la notte ha una ricchezza straordinaria, avevo molte paure, ma varcata la soglia di casa le mie paure sono finite nel nulla per lasciare il posto ad una indicibile gioia, via, via che mi avvicino alla cappella di adorazione.
• È una “valvola di sfogo” dove posso dire tutto al Signore, senza timore e senza essere giudicato da lui. Non posso più fare a meno di adorarlo di trascorrere il mio tempo con lui.
• È Dio stesso che provvede a comporre il mosaico della vita e dei tempi di adorazione, interviene quando ci sono problemi di riempimento di ore rimaste vuote. Ho ritrovato la forza nella mia sofferenza e nel dramma della malattia sentendomi avvolta dalla preghiera dei fratelli e dall’amore di Dio che ha alleviato le mie sofferenze.
• Nei momenti critici della vita, se non hai la fede non c’è niente da fare. Ho trasformato in preghiera i miei problemi.
• Bisognerebbe inventare l’adorazione eucaristica perpetua, se non ci fosse. Un’ora solo è poco.
• Gesù ha esaudito i desideri del mio cuore. La mia è una lode continua, intercedo perché Dio raggiunga tutti i cuori.
• Esperienza entusiasmante.
• Ha cambiato la mia vita ed il mio modo di pormi con Dio. Gioia interiore grande, mai provata prima.
• Sono passato da una preghiera egoistica ad un’attenzione agli altri.
• Ho scoperto l’amore di Dio e la sua misericordia.
• Se hai fede Dio ti ascolta e soddisfa anche le tue esigenze materiali. La fede è la chiave. Me lo hai promesso… lo devi dare.
• Tante guarigioni fisiche. Mi costringo a pubblicizzare l’adorazione. Non riesco ad ascoltare, ma parlo sempre io.
• Ho fatto una vita di turni, e mi sono detto che non avrei mai più fatto una notte! Sono adoratore della notte, non posso più farne a meno.
• In un paese come questo… comunista, non avrei mai creduto!
• Mi ha cambiato interiormente, sento di avere un amico che mi ama. Niente mi fa più paura. Vado avanti dritta, Gesù trova la strada.
• Mi sembrava di salire una montagna, in tre anni e tre mesi non sono mai mancata, niente mi può fermare.
D: Esistono realtà ecclesiali ufficialmente riconosciute dalla Chiesa che promuovono l’adorazione perpetua?
Don Alberto Pacini: La Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche, nata in Spagna originariamente per promuovere l’adorazione notturna, è stata riconosciuta con approvazione ufficiale dal Pontifico Consiglio per i Laici, il 22 gennaio 2009.
A questa federazione possono aderire tutte le associazioni laicali locali che hanno lo scopo di promuovere il culto reso all’eucaristia. È interesse della Federazione promuovere un coordinamento in ogni nazione, che renda sempre più capillare e diffuso il Movimento Eucaristico.
In Italia il nostro coordinatore nazionale è don Giovanni Lo Sapio, parroco della Diocesi di Nola, che ha felicemente accolto la proposta dell’adorazione perpetua, ne è diventato strenuo promotore ed è anche ideatore del nostro Convegno Nazionale Adoratori. Siamo felicemente giunti al terzo Convegno Nazionale Adoratori, che quest’anno si svolgerà a Loreto dal 28 al 30 giugno e già in varie regioni italiane sono stati celebrati, o si celebreranno Convegni regionali: Campania, Toscana, Lazio, Triveneto, Emilia-Romagna. Queste ed altre informazioni si possono attingere nel sito http://www.adorazioneperpetua.it/.
Parrocchia Nostra Signora del S.S, Sacramento (Genova)
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