mercoledì 5 ottobre 2011

2 DOMANDE A PROPOSITO DELL'EUCARESTIA:PERCHE' DIO PERMETTE TANTI SACRILEGI E FA TANTI MIRACOLI ATTORNO ALL'EUCARESTIA?

Un corrispondente gentile mi ha posto, per lettera, una domanda che mi sembra sia molto intelligente, e spero che la mia risposta a lui possa giovare a tanti altri.
La domanda è questa: "Padre Giorgio mi può dire perché Dio permette tanti sacrilegi attorno all'Eucaristia?
E poi perché Gesù stesso ai nostri sacrilegi, alle nostre trascuratezze, alle nostre freddezze o addirittura mancanze di fede reagisce con i suoi miracoli straordinari eucaristici?".
La mia risposta può essere la seguente.
La Santa Eucaristia è, per eccellenza, il mistero della fede.  Solo la fede permette di penetrare nella luce soprannaturale del mistero, che è una realtà così piena di luce che noi non riusciamo a vedere tutta, sino in fondo.  Ma c'è.
Dio ci diffonde le sue luci, in verità, attraverso le ombre, una specie di velo, per preservare dall'accecamento gli occhi troppo deboli nella nostra anima.
Dio non vuole ingannare coloro che illumina.  Noi non Potremo contemplare il suo splendore faccia a faccia sin quando il nostro sguardo soprannaturale non sarà stato sufficientemente preparato a percepirlo.
Nell'attesa, per gli uomini pellegrini di quaggiù, il Signore si nasconde sotto dei segni, quello della Chiesa, quello dei sacerdoti, quello in particolare del Santissimo Sacramento verso il quale tutti gli altri convergono, come al loro culmine.
Gesù ha detto a S. Tommaso incredulo: "Beati coloro che pur non avendo veduto, hanno creduto" (Gv. 20/ 29).
Ma Gesù conosce la nostra debolezza e come Tommaso, facciamo fatica a credere, anzi a volte siamo proprio dei poveri, pieni di dubbi, stanchi ed esitanti ed invece di superare le eventuali difficoltà, ci impelaghiamo nel mistero come su una pietra d'inciampo.
È per dissipare la nostra poca fede che Gesù/ nella sua pietà, ci aiuta allora coi miracoli.
Sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre.  Egli elargisce con il suo cuore ancora a coloro che camminano quaggiù nella notte dell'ignoranza e del dubbio e a coloro che rischiano d'inciampare.
Non possiamo quindi disprezzare i miracoli eucaristici attraverso i quali il Signore si degna di mostrarci che al di là delle specie sacramentali, cioè del pane e del vino, c'è proprio lui col suo Corpo, col suo Sangue, con la sua anima e con la sua divinità.
Gli angeli del cielo non dubitano della verità del Corpo e del Sangue del Cristo nel Santissimo Sacramento, perché il loro sguardo è puro e dunque incontaminato.
I nostri occhi, al contrario, sono quelli di peccatori a cui i peccati annebbiano la vista.
Ora rifiutare i miracoli che Gesù compie per sostenere la nostra fede e alimentare il nostro amore, sarebbe disprezzare la divina misericordia che ha pietà della nostra miseria e debolezza.
È il Signore stesso che in quel momento agisce.
È il Padre celeste che glorifica il suo Figlio perché noi crediamo in Lui e possiamo proclamare con grande voce nel cielo sino agli estremi confini della terra:
“Degno è l'Agnello immolato sui nostri altari di ricevere la potenza, l'onore, la gloria e la benedizione!” (Ap. 5, 1 3).
Perciò narrando i miracoli eucaristici che riferiscono le meraviglie compiute dall'Eucaristia lungo i secoli, ho ritenuto non solamente corroborare la fede vacillante di alcuni fratelli, ma anche e soprattutto glorificare Dio, sempre vivo e ardente fra noi!  Se non temessi di mostrarmi un poco di buono, come vorrei esclamare con il profeta: “II cuore mio e la mia carne esultano in Dio vivo!”.
E come vorrei agguagliare lo zelo del mio caro San Filippo Neri che, in estasi, ardeva e tremava tutto quando il solo pensiero di Gesù Eucaristia gli attraversava la mente!
Pensiamo a tutte le notti eucaristiche del Santo Curato d'Ars, a San Pier Giuliano Eymard e di tutti gli altri “figli della luce” che hanno attinto luce, forza, amore da Gesù Eucaristia.  Diventeremo noi uguali a loro?
Prendiamo, prendiamo la loro fiaccola e accendiamola al fuoco dell'amore; prendiamo la loro anfora e riempiamola all'acqua viva della salvezza!
Gesù è infatti una fonte in attesa di mille seti...
Egli vuole riempire le nostre mani, fatte a coppa, con la sua acqua chiara e vergine; Egli vuole dissetare le anime nostre, fatte a conchiglia, con il torrente d'acqua fresca e pullulante di grazia...
LEGGI TUTTO  : MIRACOLI EUCARISTICI  DI  FIRENZE

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