martedì 24 gennaio 2012

Adorazione eucaristica ed evangelizzazione

Posted by: Baltazzar

                                                     guarda il   VIDEO DELL' INTERVISTA AL PARROCO
di don Narciso Danieli*
ROMA, martedì, 13 settembre 2011 (ZENIT.org).-

 Venivo da un’esperienza di grossa parrocchia del centro, ricca di iniziative, di impegno e sempre di corsa! Prima ancora c’era stato un impegno diocesano: convegni, campi-scuola, case alpine da organizzare, tempi sempre corti e acqua alla gola su ogni attività! Ma è questo il mio essere prete?! Non mi sto svuotando in un’inefficace attivismo pastorale? Ma che vuole la gente da me? Rischiavo di essere costruttore di una chiesa organizzata ma con poco… o forse senza Cristo!
Divenuto parroco mi sentivo richiedere di tutto, di più, con una crescente insoddisfazione: dai tutto, ma non dai Gesù! Mi è nato nel cuore con insistenza sempre più forte il desiderio e la decisione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua. Un segno forte, un aggancio, un’ancora per me prima di tutto, ma anche una luce, un dono, anzi, il Dono vero per tutta la comunità: Gesù, Lui, sempre, per tutti e a tutti! Ho capito che l’esser prete non era autentico se non dai Gesù, se non evangelizzi in ogni occasione e se prima non preghi per la tua gente.
Ho proposto questa visione di parrocchia ai miei collaboratori e alla comunità e, non senza fatiche e incomprensioni,molti l'hanno acolta. In parrocchia abbiamo iniziato le Cellule di Evangelizzazione: una esperienza che aiuta i laici a farsi carico con gioia del loro impegno battesimale: essere discepoli ed evangelizzatori nella vita di ogni giorno. Questa esperienza è divenuta un fermento di gruppi – cellule nelle case, novità e gioia per tanti semplici battezzati. E’ infatti un metodo parrocchiale che offre occasioni di conversione a laici e al loro parroco, non un movimento, ma una comunità parrocchiale, un reticolo di gruppi raccolto ogni domenica nell’Eucaristia e, durante la settimana, sparsi nella vita normale; li spinge il desiderio e l’impegno di portare e riportare a Gesù e alla parrocchia amici, parenti, vicini, colleghi….. Così per evangelizzare, ogni membro delle cellule ha capito che ci vuole la forza dello Spirito Santo. “Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra” (At 1,8). “Andate in tutto il mondo predicate il vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15).
E l’Adorazione Eucaristica è diventato quel tempo in cui gli evangelizzatori si accostano alla sorgente dello Spirito: Gesù Eucaristia. Il tempo per adorare è diventato essenziale, per interiorizzare la Parola di Dio, per rinfrancarsi alla presenza del Signore, rivedere ogni persona e situazione con la Sua luce. I parrocchiani tutti, anche coloro che non si lasciano coinvolgere di più o stanno a guardare in modo più critico, hanno capito: la parrocchia, la chiesa esiste per portare Gesù, farlo incontrare a tutti. “La Chiesa esiste per evangelizzare” EN 14). L’Adorazione dunque è diventata un’esperienza di tutti i gruppi, di tanti parrocchiani qualunque, così come il desiderio e l’urgenza di evangelizzare si è allargato e dalle cellule è stato assorbito come sensibilità di molti, perfino bambini e ragazzi oltre che giovani e adulti, oratorio, catechesi, cooperatori, gruppi famiglie, Caritas, San Vincenzo, Unitalsi…
Le attività non sono diminuite o sciolte in vago misticismo, ma riequilibrate ed orientate ad essere “ponti di amicizia per evangelizzare”. San Paolo ce ne ricorda il senso: “Tutto io faccio per il Vangelo per diventarne partecipe con loro” (1Cor 9,23). Dall’Adorazione e dal desiderio e impegno di Evangelizzazione riprende dunque la sua identità il prete, ritorna la gioia nella liturgia, i vari servizi non diventano un potere o un possesso perché svolti per Lui, l’oratorio non è un luogo di qualunquismo attivista, ma per portare a Lui! Rinasce anche la confessione: se stai in chiesa la gente passa per l’adorazione e desidera confessarsi. La Parola di Dio è assimilata e amata: nella cellula di evangelizzazione la si accosta attraverso l’intervento del parroco inciso in cassetta o CD e la si assimila, e nella adorazione la si riprende in preghiera per farne luce ed impegno di vita.
Benedico il Signore per il dono della Adorazione Perpetua che Egli ci dona, ormai da dieci anni in parrocchia e per la gioia di Evangelizzare. Una parrocchia aperta, gioiosa, impegnata è possibile: se Gesù ne è il centro e portare il suo Vangelo e il suo Amore ne è l’obiettivo.

LEGGI alcune testimonianze degli adoratori:VADO AD ADORARE GESU' EUCARESTIA PERCHE'...


             adoramus te domine

                             22/01/12: il Vescovo Monsignor Moraglia dà inizio all'Adorazione
                             perpetua a La Spezia: sia lode a Dio!
Nella foto vediamo il Vescovo di La Spezia Monsignor Francesco Moraglia  mentre esce dalla Chiesa di S.Maria Assunta in piazza Beverini al termine della S.Messa di Domenica 22 Gennaio 2012 e sta per avviarsi in processione con  il SS.Sacramento sino all'adiacente cappella del "Crocifisso"dove avrà inizio l'Adorazione perpetua.

 Qui il Signore Gesù sarà adorato notte e giorno, in modo continuato, da più di 700 persone che hanno già aderito all'iniziativa dell'"Adorazione Perpetua" voluta da S.E.e per la quale aveva chiamato in Diocesi, agli inizi dello scorso mese di Novembre, il Missionario della Santa Eucarestia Padre Justo Antonio Lo Feudo.

VEDIAMO ORA ALCUNI PASSI DELL'OMELIA  : “L’Eucaristia riassume l’intera vicenda di Gesù, ne è il sigillo e il compimento: ‘Fate questo in memoria di me!’. Così l’Eucaristia è il gesto di Cristo e della Chiesa”. “L’adorazione al di fuori della Messa, prolunga ed intensifica quanto avviene nella celebrazione liturgica (...). Recuperando dunque l’adorazione, intesa come prolungamento della celebrazione e della comunione eucaristica, si finisce per rimettere al centro la celebrazione stessa”. Ha insistito sul punto: “... il tempo trascorso davanti al Santissimo Sacramento è, in assoluto, tempo guadagnato sia di fronte a Dio sia di fronte agli uomini. Fintanto che non capiremo questo nella nostra vita, non avremo un giusto rapporto con il tempo e, soprattutto, continueremo a perdere tempo. Stare un’ora con Gesù Eucaristia vuol dire capire quello che non si era ancora capito a proposito di dieci, cento, mille questioni della nostra vita. Dobbiamo avere il coraggio della fede per provare!” Ha così concluso: “Sono certo che da questa cappella nascerà una sorgente infinita di grazie per la nostra Chiesa, per i singoli adoratori e per le loro famiglie”. e ora riportiamo l'articolo  di Avvenire

L'Ostia di salvezza

(Dal quotidiano Avvenire- inserto La Spezia7)
 Con una celebrazione presieduta dal vescovo 
inizia oggi alla Spezia l’«Adorazione perpetua»
                                                                                  DI GIUSEPPE SAVOCA 

"L’appuntamento alle 18
in Santa Maria Assunta alla

Spezia. Il Santissimo sarà
esposto giorno e notte nella
cappella detta del Crocifisso
Oltre settecento le persone
che saranno presenti a turno

per  1 ora ogni settimana."


Anche nella diocesi della Spezia- Sarzana - Brugnato, da stasera,
si tiene l’«Adorazione perpetua» dell’Eucaristia.
L’inaugurazione sarà alle 18 con la Messa solenne che il vescovo
Moraglia presiede nella chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta. Al
termine della Messa, processione sino all’attigua cappella detta del
«Crocifisso»in via Rattazzi 82, molto cara ai fedeli della città. Da quel
 momento diverrà la «cappella dell’Adorazione perpetua». Sono oltre
 settecento le persone che sinora si sono iscritte ai turni di adorazione
 dell’Eucaristia in ogni ora del giorno e della notte. È questa la
 seconda esperienza di «Adorazione perpetua» in Liguria dopo
quella della parrocchia di Nostra Signora delSantissimo Sacramento a
Genova, ed è la 41ª sorta in Italia negli ultimi dieci anni. In tutto il mondo, le
cappelle sono oltre tremila, delle quali ben milleduecento negli Stati
Uniti, paese che è vero e proprio propulsore dell’«Adorazione perpetua».
 Come mai la nazione all’avanguardia nel progresso tecnico e scientifico,
 protesa verso il benessere economico, ha sentito il bisogno di promuovere
 esperienze prettamente contemplative? Forse in America hanno capito che un
progresso ispirato dall’egoismo non porta a un diffuso «benessere» nella
società, bensì a un arricchimento dei più forti a scapito dei più deboli. È
l’Eucaristia il dono d’amore per eccellenza che potrà dare un’anima
alla società. È la «centrale termonucleare» da cui scaturisce
un’onda che si diffonde nelle nostre città, come ebbe a dire don Alberto
Pacini, all’inaugurazione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua
nella Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano a Roma. Durante l’ «Adoratio 2011»,
 primo congresso internazionale di «Adorazione Eucaristica»
organizzato nel giugno scorso dai Missionari della Santa Eucaristia a Roma,
suor Joseph, delle Missionarie della Carità della beata Teresa di Calcutta,
 ha parlato della stretta unione tra adorazione eucaristica e servizio ai poveri.
 Proprio madre Teresa, ogni mattina, nell’adorazione prolungata a Gesù
Eucaristia trovava la forza per amarLo e per servirLo tutto il giorno in ogni
povero. Assai significativa è stata la testimonianza di padre Nicolas Buttet,
giurista ed ex deputato in Svizzera, che, dopo un’esperienza da eremita,
nel 1997 ha fondato la «Fraternité Eucharistique» incentrata in Cristo
Eucaristia: la comunità riceve giovani che desiderano fare esperienza
di preghiera e vita comunitaria ma anche giovani con problemi di droga,
 alcool o depressione per il «restauro» della propria persona.
 Padre Justo Antonio Lo Feudo, il missionario incaricato dal vescovo per istituire
 alla Spezia l’«Adorazione perpetua», in una intervista a Tele Liguria Sud ha detto:
«Se volessi cercare ragioni per adorare Dio, direi innanzitutto che
Dio è Dio ed io no. Dio è il Creatore ed io la sua creatura. Egli è il mio
Salvatore ed io l’oggetto della Sua misericordia. Dio si è rivelato come
Padre ed io sono Suo figlio, nel Figlio. Per questo io lo adoro. Egli mi
ama e mi ha mostrato il suo sconfinato amore nel Figlio, ed io
rispondo con l’adorazione». Nel messaggio diffuso in aprile per il
Giovedì Santo il cardinale Mauro Piacenza, prefetto della
congregazione del clero, scriveva non a caso: «Dove c’è il sacerdozio
cattolico, là c’è valida Eucaristia, e dove c’è l’Eucaristia, celebrata e
adorata, fioriscono le vocazioni al sacerdozio». (GS)
Foto della cappella della SS Eucarestia conosciuta in città come cappellina del "Crocifisso"...


...in cui è iniziata Domenica 22-01-12 alle ore 19,00  l'Adorazione perpetua 
 (via U.Rattazzi 82, 19121 La Spezia -zona Piazza del Mercato)

lunedì 23 gennaio 2012

INIZIA L' ADORAZIONE PERPETUA A LA SPEZIA

Articolo dal quotidiano Avvenire Domenica, 15 gennaio 2012 (inserto: La Spezia7)
inserto Avvenire La Spezia 7

«Adorazione perpetua»
al Santissimo Sacramento

Domenica prossima 22 Gennaio prende il via l’«Adorazione perpetua»
alla Spezia, nella chiesa di Santa Maria Assunta in piazza
Beverini. Il vescovo Moraglia Francesco alle 18 celebrerà la Messa
solenne di inaugurazione. Seguirà la processione del
Santissimo Sacramento fino alla cappella adiacente detta del
«Crocifisso» in via Rattazzi 82.

A padre Justo Antonio Lo Feudo, dei Missionari
della Santissima Eucaristia che hanno per carisma la
promozione, l’organizzazione e la creazione dell’«Adorazione
perpetua» nelle parrocchie e nelle diocesi, abbiamo rivolto
alcune domande.

Non le pare che parlare di adorazione oggi per molti sia fuori moda?

L’adorazione non è soggetta a un’epoca, ma è il culto sempre
attuale dovuto solo a Dio, semplicemente perché Egli è Dio. Lo
dice la Scrittura: «Il Signore, Dio tuo, adorerai e a Lui solo
renderai culto». Dobbiamo rendere a Dio quello che appartiene
a Dio, ossia l’onore, la gloria, l’adorazione!

Tutti dunque siamo chiamati ad adorare... Sì, adorare è cosa insita

in noi, nella nostra natura di creature. Il cuore dell’uomo è
stato creato per adorare Dio. E’ nell’adorazione che trova la sua
pace, il suo ristoro. Ricordiamo sant’Agostino: «Ci hai fatti per
Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposi in
Te». La nostra adorazione non è un culto astratto ma ben
concreto. Noi adoriamo Dio in Gesù Cristo che è realmente
presente nel Santissimo
Sacramento.

Che cosa è l’«Adorazione perpetua» e come si svolge?

E'l’adorazione al Santissimo
esposto giorno e notte, tutti i
giorni, cioè sempre. Si svolge
nel silenzio. Abbiamo
bisogno del silenzio per
raggiungere il dovuto
raccoglimento. Il silenzio del
cuore. Ogni giorno siamo
pieni di rumori, di tante cose
che ci tolgono dal nostro
interiore, e dobbiamo tornare
al profondo del cuore.
L’adorazione è scuola di
silenzio: la Presenza del
Signore parla al nostro
silenzio e lo rende ascolto.

Che bisogno c’è di adorare giorno e notte?

Così ci uniamo alla liturgia celeste, dove Dio
è adorato senza sosta. L’adorazione perpetua è culto incessante
a Dio, «così in cielo come in terra». Ed è Gesù Cristo il nostro
modello: Lui passava notti intere in preghiera e adorazione al
Padre.

Quali ne sono i frutti? Quando il cuore si apre alla pace che
viene dalla presenza viva del Signore nell’Eucaristia si converte
a Dio e riceve quella pace che porterà agli altri. Sono tantissime
le testimonianze di conversioni, di salvezza. Un altro frutto è
l’intimità col Signore che diventa crescita spirituale. Chi adora
vive più intensamente la Messa e riscopre lo stupore davanti al
sacro. Nel silenzio adorante maturano le vocazioni, sia alla vita
consacrata, sia alla famiglia.

Non si corre il pericolo di diventare dei «contemplativi» passivi,
intimisti, dimenticando, ad esempio, la dimensione della carità?
Tutto il contrario! L’Eucaristia racchiude la missione e da essa
parte l’evangelizzazione. Può sembrare che nell’adorazione non
succeda nulla, invece tutto accade lì, perché è Dio che trasforma
le persone. Caso mai l’adoratore nel suo abbandono fa che Dio
agisca in lui. Adorare significa diventare più sensibile agli altri e
ricevere la forza per andare verso di loro. Adorare implica
intraprendere un cammino serio di conversione.

Quanti sono gli iscritti? Sono oltre settecento, con almeno un’ora
settimanale ciascuno. La cappella sarà aperta comunque a tutti e
sempre potranno iscriversi nuovi adoratori. (G. S.)