lunedì 7 novembre 2011

L'ADORAZIONE PERPETUA, UN DONO PER QUESTO TEMPO

(Sei interessato a conoscere  come iniziare l'Adorazione Eucaristica Perpetua? Clicca qui e leggi come fare..)
L’adorazione perpetua, un dono per questo tempo.
                                                                                            di P. Justo Antonio Lofeudo

 Tratto dal sito: http://www.adorazioneucaristicaperpetua.it/



• Adorazione come missione ed evangelizzazione
• Perchè Adorazione Perpetua.
• Cosa rende unica l' Adorazione Perpetua.
• Obiezioni e risposte alle obiezioni, ostacoli.

Appartengo ad una comunità missionaria. La nostra missione è ravvivare il culto eucaristico e, in particolare, l' adorazione perpetua.

Come missionario, il mio proposito inmediato è quello di svegliare e sensibilizzare i fedeli all' adorazione e all' adorazione perpetua, ma il primo è aiutare le persone a comprendere che celebrazione e adorazione vanno insieme.

Nella missione ciò che facciamo per prima cosa è risvegliare alla verità della fede nell' Eucaristia, come sacramento-memoriale del sacrificio, sacramento-banchetto sacro, sacramento-comunione e sacramento-presenza. A partire da questo il centro della missione è mostrare la necessità e centralità dell' adorazione, non come qualcosa di facoltativo, non come una devozione in più ma come necessaria alla nostra condizione di creature e figli di Dio.


. Movimento di evangelizzazione riguardo l'AEP:

1) La missione in se stessa (sensibilizza, richiama alla verità della fede).
2) La Cappella sempre aperta.
2a) Un centro concreto di evangelizzazione e di incontro col Signore, un centro sempre aperto a tutti.
Fedeli che vengono.
2b) Il Signore attrae. Vengono anche i più lontani a trovare pace e ritornano.
Il Signore che chiama.
3) Gli adoratori si fanno propagatori e invitano altri a venire.
4) Gli adoratori che si succedono giorno e notte, tutti i giorni, danno esempio di come ci si deve comportare col Signore, e diventano autentici , testimoni di fede e di amore verso di Lui.
La loro adorazione interpella altri.
(Pensiamo come controprova cosa succederebbe se si invitasse qualcuno a Messa dove il comportamento dei sacerdoti e dei fedeli non sia di reverenza e rispetto verso l'Eucaristia. Tutti a prendere l' Eucaristia con le mani come se fosse un oggetto, una cosa qualsiasi, senza nemmeno un inchino? Non potremmo convincerlo che l'Eucaristia é la presenza di Dio).
5) Gli adoratori portano le grazie ricevute (pace, gioia,..), la buona novella del Emmanuel, la lieta notizia, al loro ambiente.
Venite e vedrete.

Inoltre, la cappella sempre aperta all' adorazione permette alle persone di fermarsi, di fare una sosta dalla quotidianità e lasciare lo stato di alienazione per andare verso l'essenzialità, il trascendente, permette anche di avvicinarsi nei momenti di sconforto, di desolazione, di angoscia, di tristezza e di solitudine per incontrarsi con Colui che è la Vita, la pace stessa e il primo Consolatore e fonte di ogni speranza.
L' adorazione eucaristica è anche scuola di silenzio.
La CAP (cappella di adorazione perpetua) permette di recuperare il silenzio e di guarire l' anima.

Davanti ad un tal mistero ineffabile si fermino le parole, solo silenzio adorante, solo Presenza che parla ad altra presenza. Solo l' essere creato davanti a chi riceve l' essere, davanti all' unico Io sono. E' lo stupore di chi sa che Dio, la Parola incarnata, è qui. Veramente qui!

Mons. Dominique Rey, ha scritto che "l' adorazione eucaristica è anche una evangelizzazione del tempo. Si tratta di vivere l' istante presente dell' incontro eterno con Dio attraverso la presenza reale del corpo eucaristico di Gesù Cristo... Occorre rifiutare l' impazienza per centrarsi in Cristo.
Si tratta di contemplare la permanenza dell' Amore, della sua fedeltà che richiama la nostra".

Bisogna avere il cuore aperto all'azione dello Spirito per rendersi conto dell'estrema importanza dell'adorazione. Veramente è un dono di Dio. Nessuno fa un favore a Dio andando ad adorarlo. (Iceta)

"La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo sacramento dell' amore. Non cessi mai la nostra adorazione." (Giovanni Paolo II, Carta Apostolica «Dominicae Cenae», 24 febrero 1980).

Attraverso importanti documenti della Chiesa, si fa riferimento all' Adorazione Perpetua:
Istruzione per il Culto Redemptionis Sacramentum (nei numeri 136, 140 e 141) di Giovanni Paolo II; Esortazione Apostolica Post-Sinodale Sacramentum Caritatis (núm. 66 e 67) di Benedetto XVI.
Nel giorno dell' Immacolata Concezione del 2007, la Congregazione per il Clero, (Cardinale Hummes) ha invitato i Vescovi di tutto il mondo a dedicare un tempio all' Adorazione Perpetua per il mantenimento spirituale di tutto il clero e per chiedere più e sante vocazioni.

Nella lettera del Cardinale Mauro Piacenza al Vescovo Mons. Dominique Rey, 4 marzo di quest'anno: "Non si può sottovalutare l'importanza di adorare il Signore nel Santissimo Sacramento, sapendo che l'Adorazione è l'atto di culto più alto del Popolo di Dio e un efficace mezzo per promuovere la santificazione del Clero, la riparazione per i peccati e le vocazione per il Sacerdozio e per la Vita Consacrata. ... in ogni diocesi ci dovrebbe essere almeno una chiesa, una cappella, un santuario dedicati all'adorazione eucaristica perpetua.
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martedì 1 novembre 2011

PREGHIERA

O S.RANIERI E SANTI  TUTTI  CHE SIETE VISSUTI NELLA CITTA' DI PISA,

OGGI 1 NOVEMBRE  IN CUI  LA SANTA CHIESA DI DIO CELEBRA LA  FESTA DI TUTTI

I SANTI, NOI CI UNIAMO AL BEATO CORO DI LODE E RINGRAZIAMENTO  CHE

VOI FATE ALLA SANTISSIMA  TRINITA', PER I MERITI DI GESU' CRISTO, CHE  VI HA

 PREPARATO E DONATO UN POSTO NELLA SANTA GERUSALEMME DEL CIELO!



NELLA COMUNIONE DEI SANTI,

CHE CI FA TUTTI UNITI IN UN SOLO CORPO CON GESU' CRISTO,

VI  CHIEDIAMO DI PREGARE PER NOI ,VOSTRI CONCITTADINI,

E DI AIUTARCI A RAGGIUNGERE LA COMUNE  PATRIA CELESTE.

VI PREGHIAMO ANCHE

 PER TUTTI I BISOGNI  ATTUALI CHE ABBIAMO,

COME CHIESA MILITANTE, NELLA CITTA' E NELLA  DIOCESI DI PISA E

PER LE NECESSITA' PARTICOLARI DI OGNI CITTADINO, MA ANCHE E 

SPECIALMENTE, PER OTTENERE  DA DIO TANTE SANTE VOCAZIONI  LAICHE,

RELIGIOSE E SACERDOTALI : A LODE DELLA SUA GLORIA.

GLORIA AL PADRE, GLORIA AL FIGLIO, GLORIA AL SANTO SPIRITO!  AMEN!

mercoledì 19 ottobre 2011

MONASTERO INVISIBILE : EUCARISTICO

"RESTATE QUI E VEGLIATE CON ME"
Nella Chiesa di Pisa il numero e la qualità delle vocazioni autentiche (familiari, religiose, missionarie, presbiterali e di speciale consacrazione), sono commisurate alle effettive necessità della Diocesi?

Anche  la nostra Diocesi si pone questo problema: ci sono frutti di nuove vocazioni ma queste non sono  sufficienti  alle necessità.

Che fare? Senza scoraggiarsi bisogna chiederle con perseveranza infatti, come si è detto nel post dell'8 Ottobre, non è impossibile ottenere TANTE SANTE VOCAZIONI!
Perché? Semplicemente perchè è Dio stesso che per primo le vuole concedere e questo per il bene di tutto il suo popolo : quindi Lui non tarderà ad esaudire le nostra preghiere se queste saranno ben fatte ,come ci assicura la Sacra Scrittura!

Allora ,dicevo, non bisogna scoraggiarci però siamo tutti invitati ed interpellati da Gesù stesso a domandarcene la ragione - il perché -…

In definitiva, dobbiamo trovare e togliere cio che c'è di sbagliato nel nostro agire o nel nostro chiedere che non ci permette di ottenere i frutti sperati.
Tutto ciò deve essere oggetto di una nostra accurata revisione di vita sia a livello individuale che comunitario in modo da poter trovare così una soluzione efficace al problema.

Forse qualcuno di questi motivi, come Gesù ricorda molte volte ai suoi Apostoli nei Vangeli, andrebbero ricercati semplicemente nella nostra poca fede, oppure nella nostra preghiera incostante…
E' però certo che se riusciremo a smascherare e rimuovere dai nostri comportamenti tutti questi impedimenti, molto presto ci verrà concesso quanto chiediamo.

La mia proposta che faccio  agli amici del blog è allora questa:
Perché non ci mettiamo TUTTI INSIEME in preghiera davanti al Signore (..erano un "cuor solo ed un’anima sola"si legge negli Atti..), fortemente uniti tra di noi e in comunione con Gesù , domandando quindi "nel suo Nome", ed implorando Dio con tutto il cuore e con perseveranza  Egli ci concederà quanto ci necessita.

Questa preghiera fatta "IN COMUNIONE, IN UNITA’ E PERSEVERANZA" è ciò che io chiamo "CORDATA DI PREGHIERA" , proprio perché come nel tirare una fune la forza diventa sempre più grande quanto maggiore è il numero delle persone e quanto più concordi sono i loro sforzi, così la preghiera : essa diventa sempre più forte ed esplosiva quanto più noi siamo numerosi, ma anche e soprattutto quanto saremo più uniti e concordi, tra di noi e con Dio.

Il mio convincimento è questo : se diventeremo capaci di organizzare una vera cordata di preghiera perseverante nel tempo, allora, CON L’IMPEGNO DI TUTTI, si realizzerà facilmente e molto presto ciò che domanderemo.

In Arcidiocesi a Pisa è presente già da un anno una iniziativa promossa da Don Francesco Bachi del Centro Diocesano per le Vocazioni :

                                               il  " MONASTERO INVISIBILE"

 dove siamo tutti invitati  a partecipare per ottenere da Dio  nuove e sante vocazioni.

Come potete vedere dal link ,si può offrire  un tempo di preghiera ,scegliendo il momento del giorno o della notte nel quale è più facile impegnarsi.

"RESTATE QUI E VEGLIATE CON ME"
 Questa importante iniziativa diocesana si potrebbe interpretare in "chiave eucaristica",  organizzando quindi una ADORAZIONE EUCARISTICA CONTINUATA,  in modo da poter avere nella città di Pisa , in ogni momento della giornata, sempre qualcuno in adorazione e in preghiera davanti a Gesù , che possa intercedere per tutti i bisogni della nostra Diocesi ed in particolare per ottenere TANTE SANTE VOCAZIONI.

LE MODALITA' OPERATIVE potrebbero essere queste:
Come primo passo
- cercando di partecipare alle ore di adorazione che vengono fatte OGNI SETTIMANA nelle cappelle e nelle chiese della città ( vedi la tabella all’inizio  ed alla fine del blog)

- chi fosse impossibilitato a poter partecipare ( per motivi di lavoro , studio, malattia o altro..)può unirsi attraverso l’Adorazione Eucaristica fatta via web ( cliccando sulla stessa tabella anzidetta)

In un secondo tempo, per chi di noi vorrà impegnarsi un po’ di più , si potrebbe iniziare a scegliere  un "turno fisso settimanale" di 1 ( o più) ore di Adorazione , sempre nel posto che ci è più comodo( Chiesa ,Cappella, casa nostra, ufficio,negozio...)
Procedendo in questo modo si compilerà una tabella con i "Turni di Adorazione" in modo da poter coprire via via, tutte le ore del giorno e, a Dio piacendo ,anche quelle  del primo mattino e della notte.

Il "sogno nel cassetto" è quello di poter avere, anche a Pisa , una Chiesa o una Cappella che diventi il cuore, il centro di riferimento,  di tutta la città .

NdR: l'Adorazione Perpetua di 24H al giorno per tutti i giorni dell'anno è già una realtà per cinquanta parrocchie (anche di paese!) italiane, di cui 5 toscane, come puoi leggere nel link e nel post precedente.

domenica 16 ottobre 2011

GIORNO E NOTTE DAVANTI ALL'EUCARESTIA

 Giorno e notte davanti all’Eucaristia

Articolo  da :  ToscanaOggi
(settimanale di informazione religiosa)

           di Maurizio Gori


Nel mese di maggio di quest’anno sono cinque anni che è iniziata l’Adorazione perpetua dell’Eucarestia nella chiesa di San Paolo a Pistoia. L’idea è nata dalla Fraternità di Gerusalemme, i monaci in città, che ha il carisma della preghiera continua. Infatti, con quest’iniziativa si tiene viva la preghiera giorno e notte davanti all’Eucarestia, con una staffetta continua di fedeli, che è interrotta solo durante la Messa delle 10 della Domenica. L’adorazione è per 24 ore al giorno, per 365 giorni l’anno. Questo progetto - come ci dice don Giordano Favillini, priore della Fraternità - è rivolto ai laici delle parrocchie ed è gestito da loro. Nell’arco della settimana sono circa quattrocento le persone che si avvicendano in quest’orazione continua, provenienti da tutta la Diocesi.

L’adorazione avviene in una piccola cappella, adiacente alla Chiesa, con una porta a vetri e l’ingresso sulla strada. Vi sono trecento persone iscritte e che coprono regolarmente un orario, altre cento vengono saltuariamente e ancora cento persone che mediamente si fermano per pregare quando passano davanti alla Chiesa.
Quest’esperienza ha la sua origine dalla Basilica di Sant’Anastasia a Roma. La testimonianza dell’Adorazione Eucaristica Perpetua (A. E. P.) è quella di porre il Cristo al centro della vita, trovare uno spazio di riflessione e di raccoglimento, anche nei momenti più intensi della nostra quotidianità. La volontà di questi gruppi è quella di ripartire dal  silenzio, per ascoltare la voce di Dio; il silenzio del momento dell’adorazione e la sosta nella corsa di tutti i giorni. Si vuole tenere accesa la fiamma della preghiera che intercede per tutti i cittadini di Pistoia e per tutto il mondo.

L’organizzazione si rifà al Capitolo 5, versetti 6 e 12 dell’Apocalisse, nella visione dei quattro esseri viventi e di ventiquattro vegliardi. I quattro esseri corrispondono alle quattro fasce orarie: dalle 24 alle 6; dalle 6 alle 12; dalle 12 alle 18 e dalle 18 alle 24. Vi sono ventiquattro volontari responsabili ciascuno di un’ora della giornata. Ogni responsabile tiene i contatti con tutti quelli che vengono a pregare in quell’ora. Il parroco è la figura di riferimento di questo gruppo di fedeli.
In sostanza, quando nella città, anche nella notte, quando ci si diverte o si dorme c’è sempre qualcuno che veglia e prega.

Le cinque sedi toscane dell’associazione
L'esperienza dell’Adorazione eucaristica perpetua ha la sua origine dalla Basilica di Sant’Anastasio a Roma, come progetto per rigenerare la vita religiosa delle parrocchie: alla base le esortazioni contenute nel magiestero della Chiesa che sottolineano la necessità di questa pratica religiosa. Giovanni Paolo II scriveva, ad esempio, nella sua enciclica Ecclesia de Eucharistia: «c’è un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento». Per conoscere meglio l’Aep si può consultare il sito http://www.adorazioneperpetua.it/
In pochi anni l’adorazione perpetua si è diffusa in varie regioni d’Italia, e anche la Toscana conta ormai cinque chiese in cui viene praticata.

Donoratico: parrocchia S. Bernardo Abate (via Matteotti, 23 - tel. 0565/775064)

Lamporecchio: parrocchia Santo Stefano (via Santo Stefano, 4 - tel. 0573 82079)

Pistoia: parrocchia S. Paolo Apostolo (via della Rosa, 39 - tel. 0573 20291)

Prato: parrocchia di S. Paolo (via di San Paolo, 220 - tel. 0574 36937)

Scandicci: parrocchia Santa Maria a Scandicci (piazza Benini, 1 - tel. 055 250178)



sabato 8 ottobre 2011

" PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE PERCHE' MANDI OPERAI ! "

Pregate il padrone della messe


“Pregate il padrone della messe che mandi
operai!”. Ciò significa: la messe c’è, ma Dio
vuole servirsi degli uomini, perché essa venga
portata nel granaio.

Dio ha bisogno di uomini.
Ha bisogno di persone che dicano: Sì, io
sono disposto a diventare il Tuo operaio per
la messe, sono disposto ad aiutare affinché
questa messe che sta maturando nei cuori degli
uomini possa veramente entrare nei granai
dell’eternità e diventare perenne comunione
divina di gioia e di amore.
“Pregate il padrone della messe!”. Questo
vuol dire anche: non possiamo semplicemente
“produrre” vocazioni, esse devono venire
da Dio.

Non possiamo, come forse in altre professioni, per mezzo di una propaganda ben
mirata, mediante, per così dire, strategie adeguate, semplicemente reclutare delle
 persone.

La chiamata, partendo dal cuore di Dio, devesempre trovare la via al cuore dell’uomo.
 E tuttavia: proprio perché arrivi nei cuori degli uomini è necessaria anche la nostra collaborazione.

 Chiederlo al padrone della messe significa certamente innanzitutto pregare per questo,
scuotere il suo cuore e dire:

“Fallo per favore! Risveglia gli uomini! Accendi in loro l’entusiasmoe la gioia per il


Vangelo! Fa’ loro capire che questo è il tesoro più prezioso di ogni altro tesoro e che


 colui che l’ha scoperto deve trasmetterlo!”.


Noi scuotiamo il cuore di Dio. Ma il pregare Dio non si realizza soltanto mediante parole
di preghiera; comporta anche un mutamento della parola in azione, affinché dal nostro
cuore orante scocchi poi la scintilla della gioia in Dio, della gioia per il Vangelo, e susciti
in altri cuori la disponibilità a dire un loro “sì”.
Come persone di preghiera, colme della Sua luce, raggiungiamo gli altri e, coinvolgendoli
nella nostra preghiera, li facciamo entrare nel raggio della presenza di Dio, il quale farà
poila sua parte.

In questo senso vogliamo sempre di nuovo pregare il Padrone della messe,
scuotere il suo cuore, e con Dio toccare nella nostra preghiera anche i cuori degli uomini,
perché Egli, secondo la sua volontà, vi faccia maturare il “sì”, la disponibilità; la costanza,
attraverso tutte le confusioni del tempo, attraverso il calore della giornata ed anche
attraverso il buio della notte, di perseverare fedelmente nel servizio, traendo proprio da
esso continuamente la consapevolezza che - anche se faticoso - questo sforzo è bello, è
utile, perché conduce all’essenziale, ad ottenere cioè che gli uomini ricevano ciò che attendono: la luce di Dio e l’amore di Dio.






Lu nel Monferrato: una storia oggi poco conosciuta


Ci rechiamo nel piccolo paese di Lu nell’Italia
del nord, una località che conta solo 1200
abitanti e che si trova in una regione rurale a 90 km
 ad est di Torino in provincia di Alessandria. Questo
piccolo paese sarebbe rimasto sconosciuto se
nel 1881 alcune madri di famiglia non avessero
preso una decisione che avrebbe avuto
delle ‘grandi ripercussioni’.

Molte di queste mamme avevano nel cuore
il desiderio di vedere uno dei loro figli diventare
sacerdote o una delle loro figlie impegnarsi
totalmente al servizio del Signore.
Presero dunque a riunirsi tutti i martedì per
l’adorazione del Santissimo Sacramento,
sotto la guida del loro parroco, Monsignor
Alessandro Canora, e a pregare per le vocazioni.

Tutte le prime domeniche del mese
ricevevano la Comunione con questa intenzione.
Dopo la Messa tutte le mamme pregavano
insieme per chiedere delle vocazioni
sacerdotali.
Grazie alla preghiera piena di fiducia di queste
madri e all’apertura di cuore di questi
genitori, le famiglie vivevano in un clima di
pace, di serenità e di devozione gioiosa che
permise ai loro figli di discernere molto più
facilmente la loro chiamata.






Questa foto è unica nella storia della Chiesa cattolica. Dal 1 al 4 settembre 1946
una gran parte dei 323 sacerdoti, religiosi e religiose provenienti da Lu si ritrovarono nel loro paese. 
Questo incontro ebbe una risonanza nel mondo intero.

Quando il Signore ha detto: “Molti sono
chiamati, ma pochi eletti” (Mt 22,14), bisogna
comprenderlo in questo modo: molti saranno
chiamati, ma pochi risponderanno. Nessuno
avrebbe pensato che il Signore avrebbe esaudito
così largamente la preghiera di queste
mamme.

Da questo piccolo paese sono uscite 323
vocazioni alla vita consacrata (trecentoventitre!):
152 sacerdoti (e religiosi) e 171 religiose
appartenenti a 41 diverse congregazioni. In
alcune famiglie ci sono state qualche volta
anche tre o quattro vocazioni.

L’esempio più
conosciuto è quello della famiglia Rinaldi. Il
Signore chiamò sette figli di questa famiglia.
Due figlie entrarono tra le suore salesiane
e, mandate a Santo Domingo, furono delle
coraggiose pioniere e missionarie. Tra i maschi,
cinque diventarono sacerdoti salesiani.
Il più conosciuto dei cinque fratelli, Filippo
Rinaldi, fu il terzo successore di don Bosco,
beatificato da Giovanni Paolo II il 29 aprile
1990. In effetti, molti giovani entrarono tra
i salesiani. Non è un caso dal momento che
don Bosco nella sua vita si recò quattro volte
a Lu. Il santo partecipò alla prima Messa di
Filippo Rinaldi, suo figlio spirituale, nel suo
paese natio.

Filippo amava molto ricordare
la fede delle famiglie di Lu: “Una fede che
faceva dire ai nostri genitori: il Signore ci
ha donato dei figli e se Egli li chiama noi non
possiamo certo dire di no!”.
Luigi Borghina e Pietro Rota vissero la spiritualità
di don Bosco in modo così fedele
che furono chiamati l’uno “il don Bosco del
Brasile” e l’altro “il don Bosco della Valtellina”.

Anche Mons. Evasio Colli, arcivescovo
di Parma, veniva da Lu (Alessandria).
Di lui disse Giovanni XXIII: “Lui sarebbe
dovuto diventare papa, non io. Aveva tutto
per diventare un grande papa”.

Ogni 10 anni, tutti i sacerdoti e le religiose
ancora in vita si radunano nel loro paese
di origine giungendo da tutto il mondo. Don
Mario Meda, per lunghi anni parroco a Lu,
ha raccontato come questo incontro sia in
realtà una vera e propria festa, una festa di
ringraziamento a Dio per aver fatto grandi
cose a Lu.
La preghiera che le madri di famiglia recitavano a Lu,
era breve, semplice e profonda:
.
“Signore, fa che uno dei miei figli diventi sacerdote!
Io stessa voglio vivere da buona cristiana
e voglio portare i miei figli al bene per ottenere la
grazia di poterti offrire, Signore, un sacerdote santo.
 Amen”.









CRESCE LA DIFFUSIONE DELLA ADORAZIONE EUCARISTICA

La “diffusione” dell’Adorazione Eucaristica nel mondo

di don Carlo Targhetta
ROMA, lunedì, 2 maggio 2011 (ZENIT.org).- Sembra che un paese della campagna veneta, radicato nel suo mondo tradizionale, non sia l’osservatorio più adatto per analizzare in diretta lo svolgersi degli avvenimenti del mondo, tanto più quando si tratta di quegli avvenimenti che la società, distratta da ben altri interessi, evita di mettere in rilievo. Eppure, per vie strane e misteriose, lampi di conoscenza svelano panorami lontani, ma così familiari a noi che crediamo, le chiamerei prospettive di vitalità che ci parlano di una fede che unisce come una grande rete coloro che credono, a qualunque nazione appartengano.
L’interesse per l’adorazione a Cristo Signore nell’Eucaristia è diventata in me un interesse e una esigenza apostolica dal giorno in cui mi sono accorto che questo atto di fede non era un’utopia legata a tempi ormai tramontati, ma una pratica in sintonia con la sensibilità dei giovani. Negli anni ’80, quando tutto sembrava ancora irrimediabilmente perduto per ciò che riguardava il rapporto tra i giovani e la fede, sono stato travolto dall’esperienza di una veglia di tutta una notte in mezzo a loro nel silenzio della montagna. In quella occasione compresi che l’adorazione non era più una pratica legata ad una tradizione del passato, ma era una via nuova, diretta ed intima, per scoprire l’amore di Cristo nostro Salvatore: quei giovani, che non avevano conosciuto le consuetudini del mondo cristiano tradizionale, provavano come una bella novità questo incontro con Cristo Eucaristico.
Qualche tempo dopo, ebbi l’occasione di verificare che tutto ciò non era una moda passeggera ma uno stile di vita che coinvolgeva e trasformava tante persone anche a lunga distanza. Mentre parlavo con un amico di questa bella realtà, quasi orgoglioso di questa scoperta, egli mi disse che quello che a me, nel mio mondo, sembrava straordinario, era invece normale altrove. E mi diede il primo spunto per scoprire la diffusione dell’adorazione nel mondo. Egli mi raccontava di una sua permanenza in Irlanda e di come in quella terra l’Adorazione fosse diffusa nella varie parrocchie anche come adorazione notturna. In giorni in cui la neve e la pioggia rendevano più difficoltosa la presenza dei fedeli – mi raccontava – non solo il singolo ma tutta la famiglia si coinvolgeva nel superamento delle difficoltà così che, alla fine gli adoratori erano più numerosi in quelle serate difficoltose che non nelle serate normali.
Questo apriva i miei orizzonti e intuii che l’Adorazione Eucaristica si era fatta strada nel mondo in modo silenzioso ma efficace e che probabilmente era entrata nell’intimità feriale di tante e tante comunità cristiane, proprio in quell’intimità che non compare nella cronaca ufficiale ma che crea la fecondità della fede. A tutt’oggi, lo devo confessare, sono ben lontano dal conoscere la diffusione dell’Adorazione Eucaristica nei cinque continenti. Si, di quel tipo di conoscenza fatta di cifre, di dati, di percentuali non saprei dirvi, ma dell’esperienza di tante testimonianze che, per vie sempre più misteriose, mi giungono dall’America Latina, dall’Africa e all’Asia, di queste storie di fede potrei raccontarvene a migliaia…
Come quella di amici che mi raccontavano di un piccolo centro rurale sperduto tra le montagne del nord-est della Colombia, dove la gente dopo aver fatto esperienza della bellezza dello stare con Cristo nell’intimità dell’Adorazione Eucaristica, venutisi a trovare spodestati per motivi di sicurezza da questa possibilità di adorare, continuavano con una fedeltà umanamente inaudita a piegare le ginocchia davanti alle porte chiuse della chiesa nel desiderio di continuare quell’esperienza con Colui che sapevano bene essere presente in quel tempio… Probabilmente la nostra vecchia bella Europa ha bisogno di una bella scossa anche in questo senso.
Credo non sia un caso che il Papa abbia voluto che nelle grandi GMG ci fosse sempre la notte dell’adorazione… e da lui raccogliamo il commento di questa esperienza, come della più commovente e feconda di tutto l’evento. Migliaia e migliaia di giovani davanti al Signore senza intermediari, nel silenzio, in Germania, in Australia e in Spagna  ci parlano di una società che ha ancora la forza di cercare una guida e una luce in Cristo Signore al quale solo dobbiamo la nostra Adorazione e dal quale solo riceviamo ogni grazia e benedizione.

mercoledì 5 ottobre 2011

2 DOMANDE A PROPOSITO DELL'EUCARESTIA:PERCHE' DIO PERMETTE TANTI SACRILEGI E FA TANTI MIRACOLI ATTORNO ALL'EUCARESTIA?

Un corrispondente gentile mi ha posto, per lettera, una domanda che mi sembra sia molto intelligente, e spero che la mia risposta a lui possa giovare a tanti altri.
La domanda è questa: "Padre Giorgio mi può dire perché Dio permette tanti sacrilegi attorno all'Eucaristia?
E poi perché Gesù stesso ai nostri sacrilegi, alle nostre trascuratezze, alle nostre freddezze o addirittura mancanze di fede reagisce con i suoi miracoli straordinari eucaristici?".
La mia risposta può essere la seguente.
La Santa Eucaristia è, per eccellenza, il mistero della fede.  Solo la fede permette di penetrare nella luce soprannaturale del mistero, che è una realtà così piena di luce che noi non riusciamo a vedere tutta, sino in fondo.  Ma c'è.
Dio ci diffonde le sue luci, in verità, attraverso le ombre, una specie di velo, per preservare dall'accecamento gli occhi troppo deboli nella nostra anima.
Dio non vuole ingannare coloro che illumina.  Noi non Potremo contemplare il suo splendore faccia a faccia sin quando il nostro sguardo soprannaturale non sarà stato sufficientemente preparato a percepirlo.
Nell'attesa, per gli uomini pellegrini di quaggiù, il Signore si nasconde sotto dei segni, quello della Chiesa, quello dei sacerdoti, quello in particolare del Santissimo Sacramento verso il quale tutti gli altri convergono, come al loro culmine.
Gesù ha detto a S. Tommaso incredulo: "Beati coloro che pur non avendo veduto, hanno creduto" (Gv. 20/ 29).
Ma Gesù conosce la nostra debolezza e come Tommaso, facciamo fatica a credere, anzi a volte siamo proprio dei poveri, pieni di dubbi, stanchi ed esitanti ed invece di superare le eventuali difficoltà, ci impelaghiamo nel mistero come su una pietra d'inciampo.
È per dissipare la nostra poca fede che Gesù/ nella sua pietà, ci aiuta allora coi miracoli.
Sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre.  Egli elargisce con il suo cuore ancora a coloro che camminano quaggiù nella notte dell'ignoranza e del dubbio e a coloro che rischiano d'inciampare.
Non possiamo quindi disprezzare i miracoli eucaristici attraverso i quali il Signore si degna di mostrarci che al di là delle specie sacramentali, cioè del pane e del vino, c'è proprio lui col suo Corpo, col suo Sangue, con la sua anima e con la sua divinità.
Gli angeli del cielo non dubitano della verità del Corpo e del Sangue del Cristo nel Santissimo Sacramento, perché il loro sguardo è puro e dunque incontaminato.
I nostri occhi, al contrario, sono quelli di peccatori a cui i peccati annebbiano la vista.
Ora rifiutare i miracoli che Gesù compie per sostenere la nostra fede e alimentare il nostro amore, sarebbe disprezzare la divina misericordia che ha pietà della nostra miseria e debolezza.
È il Signore stesso che in quel momento agisce.
È il Padre celeste che glorifica il suo Figlio perché noi crediamo in Lui e possiamo proclamare con grande voce nel cielo sino agli estremi confini della terra:
“Degno è l'Agnello immolato sui nostri altari di ricevere la potenza, l'onore, la gloria e la benedizione!” (Ap. 5, 1 3).
Perciò narrando i miracoli eucaristici che riferiscono le meraviglie compiute dall'Eucaristia lungo i secoli, ho ritenuto non solamente corroborare la fede vacillante di alcuni fratelli, ma anche e soprattutto glorificare Dio, sempre vivo e ardente fra noi!  Se non temessi di mostrarmi un poco di buono, come vorrei esclamare con il profeta: “II cuore mio e la mia carne esultano in Dio vivo!”.
E come vorrei agguagliare lo zelo del mio caro San Filippo Neri che, in estasi, ardeva e tremava tutto quando il solo pensiero di Gesù Eucaristia gli attraversava la mente!
Pensiamo a tutte le notti eucaristiche del Santo Curato d'Ars, a San Pier Giuliano Eymard e di tutti gli altri “figli della luce” che hanno attinto luce, forza, amore da Gesù Eucaristia.  Diventeremo noi uguali a loro?
Prendiamo, prendiamo la loro fiaccola e accendiamola al fuoco dell'amore; prendiamo la loro anfora e riempiamola all'acqua viva della salvezza!
Gesù è infatti una fonte in attesa di mille seti...
Egli vuole riempire le nostre mani, fatte a coppa, con la sua acqua chiara e vergine; Egli vuole dissetare le anime nostre, fatte a conchiglia, con il torrente d'acqua fresca e pullulante di grazia...
LEGGI TUTTO  : MIRACOLI EUCARISTICI  DI  FIRENZE

venerdì 30 settembre 2011

SAN FRANCESCO E L'ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA

San Francesco e l’adorazione eucaristica perpetua
di Baltazzar il 20 aprile 2011
di fra Marco Ferrario*

Tratto dal sito ZENIT,
S. Francesco d’Assisi (1182 -1226), dal punto di vista della devozione all’Eucaristia, si è trovato a vivere in un’epoca un po’ simile alla nostra.
Allora vi era una certa disaffezione verso l’Eucaristia. Questo fu fonte di tanta sofferenza per lui, ma non rimase inerte, per cui non perdette occasione per esortare all’amore verso il Cristo che ancora nell’oggi s’incarnava nella celebrazione eucaristica e rimaneva presente nel tabernacolo. Il suo amore era così forte che lo spinse anche a un’iniziativa curiosa: mandava i frati armati di scopa a pulire le chiese perché diventassero residenze dignitose del Signore, Re dei Re. S. Chiara condivise lo stesso slancio, ma con modalità femminile. Passò la vita a tessere e confezionare corporali e biancheria per l’altare per le chiese attorno ad Assisi, per dire con i fatti il suo amore, rispetto e devozione per Gesù presente nell’Eucaristia.
S. Francesco nota un’analogia tra l’Eucaristia e l’Incarnazione di Gesù. Infatti, ogni volta che viene consacrato il Pane eucaristico, Gesù si fa presente ancora in mezzo a noi. Ancora, vede un’altra analogia tra l’Eucaristia e l’offerta sacrificale di Gesù sulla croce, e infine, tra l’Eucaristia e Gesù presente tra e nei suoi fedeli.
Tutto questo ha delle conseguenze pratiche: adorando l’Eucaristia desidera trasformarsi nell’Amato e vuole imitarlo.

-Perciò percepisce continuamente la presenza di Gesù nella vita quotidiana,
-vuole immolarsi come Lui sulla croce
-e sviluppa un grande amore per il prossimo in cui vede presente Gesù.
-Nella contemplazione dell’Eucaristia avviene che lo Spirito Santo si manifesti.
-Per s. Francesco è importante dare, con i fatti, la disponibilità alla Terza Persona della ss. Trinità, affinché possa operare in noi. Nasce così un dialogo nel quale il Signore parla attraverso il suo Spirito e noi rispondiamo attraverso la vita: questo cambia il mondo.

Infine, s. Francesco vede l’Eucaristia come il massimo dono di Dio e perciò ha un’infinita riconoscenza a Lui. Ravvisa nell’Eucaristia l’umiltà, la povertà e l’amore di Dio per noi. Da qui il desiderio di condividere con Gesù, queste tre caratteristiche. La conseguenza pratica è una vita offerta per amore di Dio e degli uomini.
Adorazione eucaristica perpetua
Nel mio servizio di figlio di s. Francesco, mi è stato chiesto per vari anni di occuparmi delle Missioni al Popolo. Ho avuto l’occasione di accostare tre Parroci lombardi che, in forza del loro grande amore per l’Eucaristia, hanno realizzato l’Adorazione eucaristica perpetua. Queste Comunità, in cui l’Adorazione si svolge giorno e notte, hanno un numero di parrocchiani variante dalle 5. 000 alle 7. 000 persone e sono sia di città che di paese. Ci sono anche altre piccole Comunità nelle quali l’Adorazione si svolge per 3 o 4 giorni la settimana, con turni di 24 ore.
Papa Benedetto XVI ha dichiarato nella catechesi di mercoledì 17 novembre: “Vorrei affermare con gioia che oggi nella Chiesa c’è una “primavera eucaristica”: quante persone sostano silenziose dinanzi al Tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù!”. Credo sia uno dei segni dei tempi di questi anni. Mi sembra che Dio voglia questo e la Chiesa lo stia incoraggiando. Ormai non basta più pregare, bisogna fare in modo che la preghiera sia un incontro con Dio.
Un santo orientale ha detto: “Ogni contatto con Dio è preghiera, ma ogni preghiera non è sempre contatto con Dio”.
Anche qui va detto chiaramente, sempre secondo la mia piccola esperienza, che l’Adorazione decolla e si accresce se i Parroci ci credono e sono loro i primi ad adorare. Nelle Parrocchie dove ho incontrato questi Parroci ci sono moltissime persone che adorano.

 Mi raccontava un Parroco che un suo fedele, incuriosito dall’andirivieni di persone nella cappella dell’Adorazione, si è offerto di pagare delle persone che per una settimana stessero a contare quanta gente frequentava la cappella. In quella Parrocchia di circa 7. 000 abitanti, non si fa l’Adorazione la domenica; dunque in sei giorni ha contato circa 700 persone che si sono fermate ad adorare Gesù.

Esiste qualche altra attività nelle nostre Parrocchie che nei giorni feriali attiri così tanta gente? E’ chiaro che qui c’è il dito di Dio. Quel Parroco è spesso presente in cappella, e non solo di giorno. Confessa molto e fa direzione spirituale. Questi frutti sono normali, perché chi adora Gesù eucaristia incomincia a sentire il desiderio di migliorare la sua vita per piacere sempre di più al suo Signore.
La novità di questo tipo di Adorazione, è che i responsabili diretti sono i fedeli laici, chiaramente sotto la super-visone del Parroco. Se si vuole che l’Adorazione si sviluppi è necessario dare fiducia ai laici, dar loro sul serio questa responsabilità e non per finta, allora si vedrà fiorire il deserto.

 Loro saranno i primi a proporre l’Adorazione ai propri amici e familiari, perché hanno constato nella propria vita i benefici. Infine, mi sembra importante dire che l’Adorazione andrebbe lanciata o rilanciata attraverso una predicazione di alcuni giorni, tipo settimana eucaristica, o qualche cosa di simile. Molti non sanno di che cosa si tratti, ma hanno il desiderio profondo, ancora inespresso.
Si tratta di farli innamorare di Gesù eucaristia, il resto verrà da sé. Ho l’impressione che siamo agli inizia di qualche cosa di grande, che va dritto al cuore di Dio e dell’uomo. Voglia il Signore fare la grazia di espandere questo tipo di Adorazione nella sua Chiesa ed assisteremo ad un rinnovamento profondo, duraturo e immerso in tanta letizia.

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                                                                        per appofondire:  sito  Segni dei tempi

giovedì 15 settembre 2011

L'ADORAZIONE EUCARISTICA NELLA CITTA' DI PISA


QUALCUNO MI AIUTA A PROMUOVERE
          




...L'ADORAZIONE EUCARISTICA A PISA ?


Ciao a tutti! Mi presento brevemente:
Mi chiamo Natalino Scantamburlo, nato a La Spezia, abito a Pisa dal 1973 quando, fresco diplomato, ho iniziato gli studi universitari. 
Una volta laureato, dopo poco, mi sono sposato con Anna Maria. Ho insegnato  alle scuole superiori  e contemporaneamente ho aperto un negozio di ottica per mia moglie.  Ben presto, essendo anche ottico ed optometrista, ho preferito occuparmi  anch'io del solo negozio e da ormai 25 anni collaboro con mia moglie  a far  veder bene il prossimo non solo con gli occhi... del corpo ma anche con quelli del proprio spirito.
.
Ciò che mi ha portato a intraprendere questa strada è stata  una scelta di fede.

La famiglia ha sempre avuto  per me  un valore preminente. Per cui sono  molto contento di aver avuto la possibilità di poter scegliere e fare un  lavoro che mi piace e per giunta insieme a mia moglie. Ciò mi ha permesso di avere più tempo da dedicare  a lei ed  anche alla nostra famiglia.

Il  lavoro  di ottico optometrista,dicevo, mi piace (e mi assorbe) tantissimo perchè  è una attivita' veramente molto coinvolgente, in cui non ci si annoia per davvero, ma principalmente anche perchè si può instaurare con la nostra clientela un dialogo a volte molto interessante sul piano spirituale!
Molte volte infatti, oltre al servizio, che offro  indistintamente ad ogni persona , riesco ad aprire il mio cuore  al cliente sconosciuto, nonostante io abbia un'indole piuttosto riservata,  ed annuciargli un bene molto più grande di quello che lui stava cercando...: Gesù Cristo: l'amato del mio cuore!

E quando si è innamorati ,si sà, non si può far altro che pensare all'amato e parlare di lui...non è questa una verità della vita?

Così eccomi qua, decido di aprire questo  blog, con un duplice scopo: poter contribuire,  anche se questa è una piccola  goccia nel mare, a far  conoscere sempre più 
 Gesù, affinchè  Lui possa essere  amato e rispettato come ben si merita e noi diventare tutti  un pò più felici e in pace... cose, queste, che spesso mancano nel nostro vivere quotidiano...

 Anzi sovente ci capita di imbatterci in persone arrabbiate e scontente :  sia   che esse si dicano credenti  o atei...
  ad es. a chi non è mai capitato di  sentire  oltraggiato il Nome di  Dio  con il grave  peccato della bestemmia.?

All'opposto, chi pensa di essere un vero credente, dovrebbe  imparare ad  entrare maggiormente in uno stato di riconoscenza e di adorazione sempre più  vera e profonda nei confronti del suo Dio( che a noi cristiani, Gesù ci rilvela essere anche nostro Padre...).

 E così, crescendo nella sua personale e filiale riconoscenza verso quel Dio Padre che  lo ha creato, per quel Dio che lo ha  tanto amato ( così tanto da realizzare la sua salvezza a scapito del sacrificio estremo dello stesso Gesù suo Figlio Divino),per quel Dio che gli ha dato la possibilità di poterLo raggiungere e trovare, mediante  per l'appunto Gesù e lo Spirito Santo.
Se  nel nostro quotidiano ci comporteremo così si  giugerà ben presto  a vivere  una vita pienamente felice, perchè ci immergeremo  sempre più nella luce divina della Santissima Trinità.

 Questo sentimento di riconoscenza dovrebbe poi  diventare  un cosa del tutto naturale ed abituale per ogni cristiano, in modo da poter possedere sempre in noi la vera vita divina.

Infatti a cosa potremo paragonare la lode e l'adorazione?

Potremo paragonarla  all'aria che si respira....

quasi ci dimentichiamo di respirare tanto  ci è abituale farlo...

 eppure questo è un atto importantissimo,forse il più importante  per la nostra sopravvivenza.

Mentre del cibo possiamo farne a meno per interi giorni senza troppo risentirne,  senza aria non potremo vivere che per pochi minuti!...

 Così, allo stesso modo, la lode e la riconoscenza che si esplicita con l'adorazione,ci procurano la possibilità di conservare (e accrescere)istante per istante la nostra vita spirituale, anche se quasi non ce ne accorgiamo...

Vivendo in questo  modo noi iniziamo, già da ora, a fare l'esperienza di quello che sarà il nostro vivere e la nostra gioia del Cielo, quando dopo la morte entreremo  nella vita vera,in cui vedremo il Signore faccia a faccia e lo loderemo ed adoreremo con tutto il nostro cuore  per ciò che ha fatto per noi.

L'adorazione è  infatti l’atto più alto che può fare una creatura umana nei confronti del suo Creatore: mettersi ai suoi piedi, in atteggiamento di filiale ascolto e di lode, riverenza e accoglienza di tutto quanto proviene da Lui; nella consapevolezza che solo Lui basta e solo Lui conta.

Chi adora pone al centro della sua attenzione e del suo cuore il Dio altissimo e creatore e Salvatore di tutto l’universo.
Vediamo allora un pò meglio cosa è l'adorazione soffermandoci sull'adorazione di Gesù  Eucarestia.

COSA E’ L’ADORAZIONE
 L’Adorazione Eucaristica è un tempo trascorso in preghiera davanti al Sacramento dell’Eucaristia esposto solennemente.
Si può pregare in vari modi, ma il modo migliore è una preghiera di silenziosa meditazione, sul mistero dell’Amore con cui Gesù ci ha amato, tanto da dare la sua vita ed il suo Sangue per noi.

Adorare è lasciarsi amare da Dio per imparare ad amare gli altri… Adorare è entrare nell’esperienza del Paradiso, per essere più concreti nella storia.

Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici”. Lc 6:12-13

CHI PUÒ ADORARE
Chiunque è disposto a fare silenzio dentro ed intorno a sé, a qualunque età, nazione, lingua e categoria appartenga.
Chi vuole trovare un tempo da dare a Dio per stare con lui per il proprio bene e per il bene di tutta l’umanità che, in chi adora è rappresentata. “Il Padre cerca adoratori che lo adorino in spirito e verità”. Gv 4:24

COME SI ADORA
Si adora sforzandosi di fare silenzio dentro ed intorno a sé, per permettere a Dio di comunicare col nostro cuore ed al nostro cuore di comunicare con Dio.
Si fissa lo sguardo verso l’Eucaristia, che è il segno vivo dell’amore che Gesù ha per noi, si medita sul mistero della sofferenza, della morte e della risurrezione di Gesù, che nell’Eucaristia ci dona la sua presenza reale e sostanziale. 
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,  fino alla fine del mondo”. Mt 28:20


DOVE SI ADORA
In una cappella creata apposta, in una parte della chiesa dove c’è un luogo raccolto e silenzioso in cui è esposto il Sacramento dell’Eucaristia e dove anche altri sono riuniti per pregare individualmente o come comunità.
In tal modo si crea un’oasi di pace e di preghiera che ci da la gioia del Paradiso.

Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati”. Sal 94,6

QUANDO SI ADORA
In ogni momento del giorno, o della notte; nella gioia più profonda, o nel dolore più acuto.
Con la pace nel cuore, o nel colmo dell’angoscia.
All’inizio della vita, o alla fine. Quando si hanno energie e quando non ce la facciamo più; in piena salute, o nella malattia.
Quando il nostro spirito trabocca d’amore, o nel colmo dell’aridità.
Prima di decisioni importanti, o per ringraziare Dio di averle prese.
Quando siamo forti, o quando siamo deboli.
Nella fedeltà, o nel peccato.

Pregate inoltre incessantemente, con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti”… Ef 6,18


LETTERA SULL’ADORAZIONE EUCARISTICA

GIOVANNI PAOLO II

Lettera sull'adorazione eucaristica 47° Congresso Eucaristico Internazionale
Roma,  18-25 giugno 2000
Esorto i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi. Nella contemplazione i cristiani percepiscono con maggiore profondità che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cristiana.
1. Gesù non è più presente in mez­zo agli uomini allo stesso modo in cui lo fu lungo le vie della Palestina.
Dopo la Risurrezione, nel suo corpo glorioso, appar­ve alle donne e ai suoi discepoli. Quindi con­dusse gli Apostoli « fuori verso Betania e, al­zate le mani, li benedisse..., si staccò da loro e fu portato verso il cielo » (Lc 24,50-51). Tuttavia, ascendendo al Padre, Cristo non si è allontanato dagli uomini. Egli resta sem­pre in mezzo ai suoi fratelli e, come ha pro­messo, li accompagna e li guida mediante il suo Spirito.
La sua presenza è ora di un altro ordine. In effetti « nell'ultima cena, dopo aver cele­brato la Pasqua con i suoi discepoli, mentre passava da questo mondo a suo Padre, Cristo istituì questo sacramento come me­moria perpetua della sua passione..., il più grande di tutti i miracoli; a coloro che la sua assenza avrebbe riempito di tristezza, la­sciò questo sacramento come incomparabi­le conforto » (Tommaso d'Aquino, Ufficio del Corpus Domini, 57,4).
Ogni volta che nella Chiesa celebriamo l'Eucaristia, noi ricordiamo la morte del Salvatore, annunciamo la sua risurrezione, nell'attesa della sua venuta. Nessun sacra­mento è dunque più prezioso e più grande di quello dell'Eucaristia; ricevendo la co­munione veniamo incorporati a Cristo. La nostra vita è trasformata e assunta dal Signore.
 
2. Al di fuori della celebrazione euca­ristica, la Chiesa si prende cura di venerare l'Eucaristia che deve essere « conservata... come il centro spirituale della comunità reli­giosa e parrocchiale » (Paolo VI, Mysterium idei, n. 68).
La contemplazione prolunga la comunio­ne e permette di incontrare durevolmen­te Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui e di fare esperienza della sua presenza. Quando lo contempliamo pre­sente nel Santissimo Sacramento dell'alta­re, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi; ci rende partecipi della sua vita divina in un'u­nione che trasforma e, mediante lo Spirito, ci apre la porta che conduce al Padre, come egli stesso disse a Filippo: « Chi ha visto me ha visto il Padre » (Gv 14,9).
La contemplazione, che è anche una co­munione di desiderio, ci associa intimamen­te a Cristo e associa in modo particolare co­loro che sono impossibilitati a riceverlo.
Rimanendo in silenzio dinanzi al Santis­simo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo, che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto.
Non è quindi attraverso i sensi che lo per­cepiamo e gli siamo vicini. Sotto le specie del pane e del vino, è la fede e l'amore che ci portano a riconoscere il Signore, Lui ci co­munica pienamente « i benefici di questa re­denzione che ha compiuto, Lui, il Maestro, il Buon Pastore, il Mediatore più gradito al Padre » (Leone XIII, Mirae caritatis).
Come ricorda il Libro della fede dei Vescovi del Belgio, la preghiera d'adorazio­ne in presenza del Santissimo Sacramento unisce i fedeli « al mistero pasquale; essa li rende partecipi del sacrificio di Cristo di cui l'Eucaristia è il "sacramento permanente" ».
 
3. Onorando il Santissimo Sacra­mento, noi compiamo anche una profonda azione di rendimento di grazie che eleviamo al Padre, poiché attraverso suo Figlio egli ha visitato e redento il suo popolo.
Mediante il sacrificio della Croce, Gesù ha dato la vita al mondo e ha fatto di noi i suoi figli adottivi a sua immagine, instaurando rapporti particolarmente intimi, che ci per­mettono di chiamare Dio col nome di Padre.
Come ci ricorda la Scrittura, Gesù passa­va intere notti a pregare, in particolare nei momenti in cui aveva scelte importanti da fare. Nella preghiera, mediante un gesto di fiducia filiale, imitando il suo Maestro e Si­gnore, il cristiano apre il proprio cuore e le proprie mani per ricevere il dono di Dio e per ringraziarlo dei suoi favori, offerti gra­tuitamente.
 
4. E’ bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall'a­more infinito del suo Cuore.
Impariamo a conoscere più a fondo colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la sal­vezza del mondo. «Seguire Cristo non è un'imitazione esteriore, perché tocca l'uomo nella sua profonda intimità » (Veritatis splendor, n. 21). Noi siamo invitati a seguire il suo insegnamento, per essere poco a po­co configurati a lui, per permettere al­lo Spirito di agire in noi e per realizzare la missione che ci è stata affidata. In particola­re, l'amore di Cristo ci spinge a operare in­cessantemente per l'unità della sua Chiesa, per l'annuncio del Vangelo fino ai confini della terra e per il servizio degli uomini: « noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo; tutti infatti partecipiamo dell'unico pane » (1Cor 10,17): è questa la Buona Notizia che fa gioire il cuore dell'uomo e gli mostra che è chiamato a prendere parte alla vita beata con Dio.
Il mistero eucaristico è la fonte, il centro e il culmine dell'attività spirituale e caritati­va della Chiesa (cf: Presbyterorum ordinis, n. 6).
E’ intimità divina con Cristo, nel silenzio della contemplazione, non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attenti e aperti alle gioie e agli affan­ni degli uomini e allarga il cuore alle di­mensioni del mondo. Essa ci rende solidali verso i nostri fratelli in umanità, in particolare verso i più piccoli, che sono i prediletti del Signore.
Attraverso l'adorazione, il cristiano con­tribuisce misteriosamente alla trasforma­zione radicale del mondo e alla diffusione del Vangelo. Ogni persona che prega il Sal­vatore trascina dietro di sé il mondo intero e lo eleva a Dio.
Coloro che s'incontrano con il Signore svolgono dunque un eminente servizio; es­si presentano a Cristo tutti coloro che non lo conoscono o che sono lontani da lui; essi vegliano dinanzi a lui, in loro nome.
 
5. In occasione di questo giubileo, incoraggio i sacerdoti a ravvivare il ricordo della loro ordinazione sacerdotale, median­te la quale Cristo li ha chiamati a partecipa­re in modo particolare al suo unico sacer­dozio, soprattutto nella celebrazione del sacrificio eucaristico e nell'edificazione del suo corpo mistico che è la Chiesa.
Che essi ricordino le parole pronuncia­te dal Vescovo nel corso della liturgia del­la loro ordinazione: « Prendete coscienza di ciò che farete, vivete ciò che compire­te, e conformatevi al mistero della Croce del Signore »!
Attingendo alla fonte dei santi misteri mediante tempi di contemplazione fedeli e regolari, essi ricaveranno frutti spirituali per la loro vita personale e per il loro mini­stero e potranno, a loro volta, rendere il po­polo cristiano a loro affidato atto a cogliere la grandezza « della loro partecipazione pe­culiare al sacerdozio di Cristo » (Lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo, 1996).
 
6. «I fedeli, quando adorano Cristo presente nel Santissimo Sacramento, devono ricordarsi che questa presenza de­riva dal Sacrificio e tende alla comunione sia sacramentale che spirituale » (Congre­gazione dei Riti, Istruzione sul culto del­l'Eucaristia, n. 50).
Esorto dunque i cristiani a fare regolar­mente visita a Cristo presente nel San­tissimo Sacramento dell'altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo per­manente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi.
Nella contemplazione i cristiani perce­piscono con maggiore profondità che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cristiana. Questo cammino li porta a unirsi più intensamente al mistero pasquale e a fare del sacrificio eucaristico, dono perfet­to, il centro della loro vita, secondo la loro vocazione specifica, in quanto esso confe­risce al popolo cristiano una dignità in­comparabile (cfr. Paolo VI, Mysterium Fi­dei, n. 67).
In effetti, con il dono dell'Eucaristia, noi siamo accolti da Cristo, riceviamo il suo perdono, ci nutriamo della sua parola e del suo pane e siamo quindi inviati in missione nel mondo; ognuno è così chiamato a ren­dere testimonianza di ciò che ha ricevuto e a fare lo stesso con i suoi fratelli.
I fedeli rafforzano la loro speranza sco­prendo che, con Cristo, la sofferenza e la disperazione possono essere trasfigurate, poiché, con Lui, noi siamo già passati dalla morte alla vita. Pertanto, quando essi offro­no al Maestro della Storia la loro vita, il loro lavoro e tutta la creazione, allora le loro giornate vengono illuminate.
 7. Raccomando ai sacerdoti, ai reli­giosi e alle religiose, così come ai laici, di proseguire e d'intensificare i loro sforzi per insegnare alle giovani generazioni il senso e il valore dell'adorazione e della de­vozione eucaristiche.
Come potranno i giovani conoscere il Signore se non vengono introdotti al miste­ro della sua presenza? Come il giovane Sa­muele, imparando le parole della preghiera del cuore, essi saranno più vicini al Signore che li accompagnerà nella loro crescita spi­rituale e umana e nella testimonianza mis­sionaria che dovranno rendere per tutta la loro esistenza.
Il mistero eucaristico è in effetti il « cul­mine di tutta l'evangelizzazione » (Lumen gentium, n. 28), poiché è la testimonianza più eminente della Risurrezione di Cristo. Tutta la vita interiore ha bisogno di silenzio e d'intimità con Cristo per crescere. Questa familiarità progressiva con il Signore per­metterà ad alcuni giovani d'impegnarsi nel servizio dell'accolitato e di partecipare più attivamente alla Messa; stare presso l'alta­re è per i giovani anche un'occasione privi­legiata per ascoltare la chiamata di Cristo e seguirlo più radicalmente nel ministero sa­cerdotale.
Lettera inviata dal Santo Padre al Vescovo di Liegi in occasione del 750° anniversario della festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo - 28 maggio 1996

PROGETTO ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA

Molti dicono che non c’è bisogno di fare
adorazione perpetua.  La S.Chiesa e le Sacre Scritture però ci dicono che...

 In cielo le schiere degli
Angeli e dei Santi, uniti in eterna esultanza
cantano ad una sola voce la santità di Dio (dalle
prefazioni delle preghiere liturgiche).

 Gli prestano servizio giorno e notte (dal Libro
dell’Apocalisse).

 Pertanto l’Adorazione in

Cielo è Perpetua e quindi, se vogliamo entrare

nella dimensione dell’Eternità ed esperimentare

già da ora il nostro destino finale, le nostre

comunità cristiane devono diventare vere

scuole di preghiera (NMI 33) e permettere ai

fedeli di vivere questa, che è la dimensione più

vera dell’esistere.

Per quale motivo infatti le chiese dovrebbero
essere chiuse: forse che il nostro Dio si riposa?

Ci sono forse momenti in cui nessuno ha
bisogno dell’aiuto e del conforto di Dio?

Ci sono forse tempi in cui il male cessa di operare?

Ci sono forse momenti in cui nessuno lavora?

Ormai la nostra vita ha sempre di più ritmi
incessanti di azione, di giorno e di notte,
similmente bisogna che ci siano spazi di
altrettanto incessante preghiera.

 Basta solo organizzarsi e riprendere possesso di quegli
spazi, che altrimenti vengono immancabilmente
conquistati dal male!____

                                     10 RAGIONI PER ADORARE
·                 Perché solo Dio è degno di ricevere tutta la nostra lode e la nostra adorazione per sempre.
·                 Per dire grazie a Dio per tutto ciò che ci ha donato da prima che esistessimo.
·                 Per entrare nel segreto dell’amore di Dio, che ci si svela quando siamo davanti a lui.
·                 Per intercedere per tutta l’umanità.
·                 Per trovare riposo e lasciarci ristorare da Dio.
·                 Per chiedere perdono per i nostri peccati e per quelli del mondo intero.
·                 Per pregare per la pace e la giustizia nel mondo e l’unità tra tutti i Cristiani.
·                 Per chiedere il dono dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo in tutte le nazioni.
·                 Per pregare per i nostri nemici e per avere la forza di perdonarli.
·                 Per guarire da ogni nostra malattia, fisica e spirituale e avere la forza per resistere contro   il male.
TESTIMONIANZE DALLE CAPPELLE DI ADORAZIONE

PERPETUA PRESENTI IN TUTTA ITALIA

Dalle ormai cinquanta parrocchie in Italia ( già  6   in Toscana), in cui è nata l'Adorazione Eucaristica Perpetua(24H tutto l'anno), si innalza un coro unanime:

"E' un’esperienza straordinaria che rigenera la vita dei fedeli e della comunità” dice un adoratore di Roma.

Chi è diventato adoratore, cioè ha offerto un’ora alla settimana, affinché sia possibile l’adorazione 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, assicura che è davvero un’esperienza che anticipa la gloria dell’Eternità.

“Gesù vivo nell’Eucaristia ci incontra personalmente e ci dona il suo amore, ravviva la nostra fede, ci da un nuovo slancio per l’Evangelizzazione”, dice entusiasta un adoratore delle Marche.

 “Ci troviamo di fronte ad un segno dei tempi, una nuova onda di grazia che sta lavando l’intera umanità, sta rigenerando e preparando la Chiesa ad una nuova Evangelizzazione”, dice un parroco del Veneto.

“Ho visto la mia parrocchia rinascere, i miei parrocchiani partecipano alle celebrazioni con un fervore nuovo e mai visto prima” dice un sacerdote della Sicilia.

“La parrocchia ha bisogno di una preparazione, ma poi la risposta dei fedeli è davvero impressionante”, dice un sacerdote della Toscana.

“Il progetto che abbiamo usato e lo schema per attivare l’adorazione Perpetua è davvero semplice e non grava sul parroco, ma attiva i fedeli e li responsabilizza, secondo il modello del Concilio una chiesa ministeriale, sacramentale e carismatica” dice un sacerdote del Lazio.

1Parrocchia SS. Trinità - Fiesso d'Artico (VE)

2Parrocchia Ss. Gregorio Barbarigo e Maria Goretti – Carpenedo (VE)

3Parrocchia S. Sebastiano - Thiene (VI)

4Parrocchia S. Maria Madre della Divina Provvidenza – Roma

5Parrocchia S. Maria Assunta - Lagaro (BO)

6Parrocchie S. Gaetano – Conaprato e S. Nicola – Penne (PE)

7Parrocchia S. Gaspare del Bufalo – Roma

8Parrocchia Ss. Cornelio e Cipriano - Carnate (MB)




1Parrocchia SS. Trinità - Fiesso D'Artico (VE) 


Testimonianze degli adoratori

I ragazzi ai quali faccio catechismo hanno sperimentato una nuova vita. Mentre all'inizio, quando gli ho proposto di fare dieci minuti di adorazione, molti di loro erano assai perplessi e dubbiosi su quanto avrebbero retto in silenzio, poi, passato il tempo della loro adorazione, sono venuti a dirmi di averci preso gusto e di voler riprovare. è nato il progetto girasole.

  • Da Dio abbiamo ottenuto molte grazie, alcune strepitose. La fatica nel mettersi in adorazione e nel portare avanti l'impegno per tre anni è stato pienamente ripagato.
  • è nata una più profonda conoscenza del Signore, che molti hanno seguito e poi si sono impegnati a testimoniarlo presso i loro amici e conoscenti.
  • L'adorazione è stata per me una fonte di vita rinnovata, che ha riempito e rigenerato il vuoto che il mondo lascia nei cuori. è stata un forte aiuto nel vivere i rapporti con gli altri; ho iniziato ad intercedere per il mondo giovanile.
  • L'adorazione è un punto di riferimento importante per persone provenienti non solo da questa parrocchia ma anche da tanti luoghi diversi, è un luogo dove attingere e dove “scaricarsi” dei propri pesi. Specie la notte ha una ricchezza straordinaria, avevo molte paure, ma varcata la soglia di casa le mie paure sono finite nel nulla per lasciare il posto ad una indicibile gioia, via via che mi avvicino alla cappella di adorazione.
  • è una “valvola di sfogo” dove posso dire tutto al Signore, senza timore e senza essere giudicato da lui. Non posso più fare a meno di adorarlo  di trascorrere il mio tempo con lui.
  • è Dio stesso che provvede a comporre il mosaico della vita e dei tempi di adorazione, interviene quando ci sono problemi di riempimento di ore rimaste vuote. Ho ritrovato la forza nella mia sofferenza e nel dramma della malattia sentendomi avvolta dalla preghiera dei fratelli e dall'amore di Dio che ha alleviato le mie sofferenze.
  • Nei momenti critici della vita, se non hai la fede non c'è niente da fare. Ho trasformato in preghiera i miei problemi.
  • Bisognerebbe inventare l'Adorazione Eucaristica Perpetua, se non ci fosse. Un'ora solo è poco!
  • Gesù ha esaudito i desideri del mio cuore. La mia è una lode continua, intercedo perché Dio raggiunga tutti i cuori.
  • Esperienza entusiasmante.
  • Ha cambiato la mia vita ed il mio modo di pormi con Dio. Gioia interiore grande, mai provata prima.
  • Sono passato da una preghiera egoistica ad un'attenzione agli altri.
  • Ho Scoperto l'amore di Dio e la sua misericordia.
  • Se hai fede Dio ti ascolta e soddisfa anche le tue esigenze materiali. La fede è la chiave. Me lo hai promesso… lo devi dare.
  • Tante guarigioni fisiche. Mi costringo a pubblicizzare l'adorazione. Non riesco ad ascoltare, ma parlo sempre io.
  • Ho fatto una vita di turni, e mi sono detto che non avrei mai più fatto una notte! Sono adoratore della notte, è come una “droga”.
  • In un paese come questo… comunista, non avrei mai creduto!
  • Mi ha cambiato interiormente, sento di avere un amico che mi ama. Niente mi fa più paura. Vado avanti dritta, Gesù trova la strada.
  • Mi sembrava di salire una montagna, in tre anni e tre mesi non sono mai mancata, niente mi può fermare.
  • Per me Fiesso è un centro di irradiazione, ovunque vada parlo dell'Adorazione Eucaristica Perpetua.

Inizio dell'adorazione eucaristica perpetua

C'è gente che già da tre anni passa un'ora ogni settimana davanti al Santissimo. 
La faccenda dell'Adorazione Perpetua è nata così: In una settimana di quaresima a tutte le Messe è venuto a parlare nella nostra Parrocchia di Fiesso d'Artico Don Alberto Pacini della basilica di S.Anastasia al Palatino in  Roma. Questa Chiesa, che sorge in una delle zone più suggestive dei rioni di Roma, è dedicata all'adorazione perpetua.  Com'era da aspettarsi, parlò della sua esperienza di Adorazione. E alla fine fece una proposta: “Perché no, anche qui?” 
Circa 200 persone aderirono alla sua proposta e si impegnarono davanti al Signore.
Il tabellone con le 168 ore della settimana cominciava e riempirsi. Vedendo quanto la gente fosse  disponibile,  si cominciò a pensare che fosse proprio possibile realizzare l'adorazione e si fissò una data:  la Domenica “Laetare” 10 Marzo 2002. 
Venne quel giorno. Alla processione, dopo la messa delle ore 11 c'era la chiesa stipata. Il canto di adorazione riempiva la chiesa. A mezzogiorno il Signore fu esposto sull'altare della Cappellina e da quel momento cominciarono ad alternarsi gli adoratori.
Non hanno più smesso, e sono passati tre anni.
Dopo tre anni l'Adorazione perpetua ha messo radici profonde nella vita parrocchiale.
Prima di tutto abbiamo visto che l'Adorazione è per tutti: chi sostiene questo impegno è la gente semplice delle nostre comunità, né più santa né più impegnata di tante altre.

 Lo  straordinario sta in questo: non  hanno preso il loro impegno come un dovere, né come un atto eroico. Abbiamo visto la forte azione del Signore su tutti quelli che si rivolgono a Lui. In primo momento alcuni lo facevano perché si sentivano in dovere (i buoni cristiani sentono sempre  l'obbligo di partecipare  a tutte le iniziative che il parroco – siano valide o no – propone loro) poi hanno scoperto che il Signore è veramente vivo e consola, illumina, dà forza alla vita. All'inizio si sentiva qualche brontolamento, ora non più.
Qualcuno parla di grazie e di miracoli e noi ne siamo felici con loro. Ma ciò che è meraviglioso, ciò che diventa il gran segno di Dio è il conforto e la speranza che, davanti all'Eucaristia, molti ricevono. Confrontando la loro vita con il passato molti possono dire: “Non mi riconosco più”
Ci sono poi tante associazioni in Parrocchia e ciascuna sente il bisogno di difendere la propria identità ma di fronte al Signore esposto sull'altare non ci sono più differenze: tutti sono davanti all'unico Signore.
Ci sono anche tante situazioni nelle famiglie. Orari impossibili e rapporti malati. Tutto passa davanti all'altare. è commovente vedere gente che, dopo essere stata fuori di casa dieci e più ore tra lavoro e trasferta, trova ancora tempo, nella serata, di passare davanti al Signore, aggiungendo magari alla preghiera un buona confessione. 
Non è più il Parroco il centro della Parrocchia ma è Gesù nell'Eucaristia. Qualcuno può trovarsi in situazione di conflitto con il Parroco e fargli il muso,  ma non sa rinunciare all'incontro con Gesù: è Lui il vero Pastore della Parrocchia.
La gente arriva da tutti i paesi attorno e anche da più lontano. Molti si rammaricano che nella loro Parrocchia non c'è questa grande risorsa. Molti riescono pure a convincere i loro parroci di fare almeno qualche ora di adorazione nella Chiesa Parrocchiale.
Questa grande grazia che ci è stata fatta sta annunciando a molti Sacerdoti una cosa grande: l'Adorazione è possibile. La gente non si tira indietro di fronte a questo atto d'amore verso il Corpo di Gesù. Occorre, certo, un po' di coraggio ed anche un po' di rodaggio ma è un'opera che il Signora vuole e benedice.

Tutto questo conferma la Parola profetica di Papa Giovanni Paolo II: “ La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno di questo culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo sacramento dell'amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andare ad incontrarlo nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione”.
...Ho appreso con viva soddisfazione che nella parrocchia di Fiesso d'Artico sta per essere avviata una ‘adorazione perpetua effettiva, cioè giorno e notte, per tutti i giorni della settimana e che l'importante iniziativa di preghiera ha trovato pronta e generosa risposta da parte dei fedeli… Di tutto cuore appoggio ed incoraggio l'iniziativa col fervido auspicio che siano sempre più numerosi i fedeli che accoglieranno l'invito di farsi adoratori di Gesù Eucaristia per cercare l'intima comunione di vita con Lui e condividerne l'anelito di Salvatore del Mondo finché ogni uomo possa giungere alla conoscenza di Dio e adorarlo in spirito e verità.
S. E. Mons. A. Mattiazzo (Vescovo Ordinario di Padova).


2Parrocchia Ss. Gregorio Barbarigo e Maria Goretti - Mestre (VE)
Testimonianza di Stefano ricercatore universitario di 30 anni che fa adorazione dalle 3 alle 4 del mattino:
Non so dire come mi sia nato il desiderio di fare Adorazione Eucaristica. So, comunque, che adesso tengo molto a quell'ora settimanale in cui posso stare a tu per tu con Gesù. E' un'ora in cui riscopro me stesso, perché davanti a chi ti ama di amore eterno non si ha paura di mostrare il proprio vero volto. E' adorando Gesù che ho imparato ad accettare me stesso, i miei limiti e le mie debolezze; davanti a Lui rassicuro il mio cuore perché Egli è più grande del mio cuore".
 Stefano – S. M. Goretti

Testimonianza di Daniele che andava a lavorare come saldatore alla Fincantieri dopo l'ora di Adorazione, è morto a maggio ma il suo ricordo è ancora vivo in mezzo a noi:
 “Mi chiamo Daniele sono un papà giovane e provengo dalla Sicilia. Abito in zona con mia moglie e tre bambini piccoli. Trovare tempo con tre bambini è molto difficile, ma importante è impegnarsi a trovarlo. Per questo faccio Adorazione dalle 4 alle 5 del mattino di ogni martedì. In questa ora mi incontro con Dio per parlargli, ringraziarlo, lodarlo e soprattutto adorarlo per quanto grande sia Lui. A volte faccio la mia ora di adorazione in silenzio per riflettere sugli errori che la vita ci provoca e solo dopo riesco a trovare la soluzione. La mia vita, da quando faccio Adorazione si è trasformata, la mia fede si è rafforzata e vivo i miei momenti difficili in pace e in amore”.
 Daniele – S. M. Goretti

3Parrocchia S.Sebastiano - Thiene (VI)

 

Un po' di storia

Giugno 1991
Si vuol proporre in parrocchia un'esperienza di fede: “ le cellule parrocchiali di evangelizzazione” è un metodo che necessita, come ogni cosa, del soffio vitale dello Spirito Santo. Si piegano allora le ginocchia, ci si mette in preghiera e si da avvio all'Adorazione Eucaristica, anche se l'estate è alle porte.
Si comincia con un impegno soprattutto pomeridiano e serale, si aggiungono poi alcune mattinate. I fratelli che si alternano sono 60-70,è un piccolo fuoco che via via scalda molti cuori. Si continua così fino al 2002.

Dicembre 2002
Don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma dove aveva già avviato l'Adorazione Perpetua, è presente nella nostra parrocchia per una settimana Eucaristica.
Illumina, incoraggia, sollecita, testimonia le meraviglie di Dio proponendo anche a noi  l'Adorazione a Gesù Eucaristia, giono e notte. L'assemblea è molto attenta, si raccolgono buoni consensi.

26 Gennaio 2003
La parrocchia festeggia il XXV anno di vita e il santo patrono. è in questa occasione che si prende coscienza del grande dono che il Signore ha riservato alla comunità. Si dà inizio solennemente all'Adorazione perpetua.
Oggi sono circa 280 i fratelli titolari di un'ora di Adorazione settimanale che si alternano davanti a Gesù Eucaristico, giorno dopo giorno, notte dopo notte.
Sono persone di ogni età ed estrazione sociale, della parrocchia ma anche dei paesi limitrofi, sono presenti a titolo personale ma anche in rappresentanza di gruppi, associazioni, movimenti.
Questa loro presenza permette a tantissimi altri di aggiungersi. Si nota una buona presenza nelle ore del mattino, prima del lavoro o anche più tardi. Numerose presenze anche il sabato e la domenica pomeriggio.
I fratelli raccontano: Non so spiegare cosa succede nell'ora di adorazione però so che qualcosa in me si trasforma, si fa forza, disponibilità apertura verso gli altri, il mondo. So solo che per cogliere questa impercettibile e discretissima presenza di Dio non occorre essere asceti, bravi, pieni di virtù, di talenti e per me questo è di una consolazione infinita e benedico Dio della mia debolezza.
Grazie
  Elia

4 Parrocchia S. Maria Madre della Divina Provvidenza a Monteverde - Roma
Sabato 17 ottobre 2009 monsignor Giovanni d'Ercole ha animato nella parrocchia Santa Maria Madre della Provvidenza di Roma un incontro sull'Adorazione eucaristica.
L'occasione era l'inizio del 6° anno di adorazione eucaristica perpetua nella nostra parrocchia, un miracolo che continua  e non fa diminuire lo stupore per le grazie che riversa sulle persone e sulla comunità. La Chiesa era gremita sia per l'incontro, alle ore 20, sia per la solenne concelebrazione eucaristica alle 21.
Ringrazio il Signore per questo suo dono chiesto a Lui con fede e perseveranza dal nostro parroco don Gian Matteo. In questo anno si rafforza in me il desiderio di chiedere con fede che esso possa essere esteso a tutte le parrocchie. Prego perché i laici che ne sentono parlare e che forse sono costretti ad andare in altre parrocchie per trovare la chiesa sempre aperta per adorare il Signore trovino la forza di chiedere questo dono ai loro parroci.

Ma, in questo anno sacerdotale, prego perché i sacerdoti possano comprendere la portata magnifica di questo dono per rigenerare la loro parrocchia e non si scoraggino di fronte alle persone che mancano e ai turni non coperti. Il Signore non si fa battere in generosità da nessuno.
Possiamo raccogliere l'invito che don Giovanni d'Ercole ha fatto sabato scorso e che già era contenuto nel Documento sulla maternità e paternità spirituale per i sacerdoti della Congregazione per il clero, di adottare nella preghiera un sacerdote.

 Potremmo anche non conoscerlo ma chiedere per lui grazie e sostegno nell'esercizio del suo ministero. E che abbia il coraggio per gettarsi in questa avventura. Il Signore farà portare frutto alla nostra preghiera attraverso i suoi ministri e in tutto il mondo so eleverà ininterrottamente una lode a Dio, Padre di misericordia.
Anna Rita

Venerdi 26 ottobre 2007 abbiamo iniziato il quarto anno di adorazione eucaristica perpetua con una veglia di preghiera e adorazione comunitaria. Il miracolo di questa meravigliosa esperienza continua, come ha voluto sottolineare il nostro parroco don Gian Matteo. Questo momento di preghiera ha coinciso inoltre con le celebrazioni per i 70 anni della nostra parrocchia, Santa Maria Madre della Provvidenza nel quartiere Monteverde a Roma. Ringraziamo il Signore e la Madonna che continuano a sostenere gli adoratori in questo servizio e per le grazie di cui ha ricolmato la nostra comunità in questi anni.
Anna Rita

Nella Parrocchia di Santa Maria Madre della Provvidenza (Monteverde) a Roma, l'adorazione eucaristica perpetua è iniziata il 15 ottobre 2004, proprio in occasione dell'inizio dell'anno eucaristico voluto dal Papa.

E' un anno indimenticabile; le grazie, personali e comunitarie, sono davvero tante. Le mie ore di adorazione sono nella notte e questa circostanza ha reso ancora più forte, data la pace e il silenzio assoluti, avvertire la presenza di Gesù nell'Ostia consacrata. Non ringrazierò mai abbastanza il Signore per questa opportunità unica che mi dona tutte le settimane, e ogni volta che posso, di farsi trovare sempre presente, lì, pronto ad accogliermi e ad aiutarmi a portare i miei pesi e a moltiplicare le gioie. Lode al Signore.
Anna Rita 


5 Parrocchia S. Maria Assunta - Lagaro (BO)
Inizio dell'Adorazione Eucaristica Perpetua
Il 3 aprile 2005, nella piccola chiesa di Lagaro di Bologna è iniziata l'adorazione eucaristica perpetua. La parrocchia comprende poco più di mille abitanti sulle colline dell'Appennino tosco emiliano e insieme, con la collaborazione delle comunità vicine, si è voluto dare un segno forte in questo anno dedicato all'eucaristia.
L'adorazione perpetua ha avuto inizio dopo qualche ora dopo ritorno alla casa del Padre di papa Giovanni Paolo II che al riguardo così si espresse durante il congresso eucaristico internazionale di Siviglia nel 1993: “Spero che il frutto di questo congresso abbia come risultato lo stabilirsi dell'adorazione eucaristica perpetua in tutte le parrocchie e le comunità del mondo”.
Godere della presenza reale di Gesù 24 ore su 24 per tutti i giorni della settimana sicuramente è il dono per eccellenza per una zona pastorale come il vicariato e anche per la parrocchia dove ha luogo l'adorazione; inoltre i credenti, assicurando a turno  un'ora fissa alla settimana, come custodi dell'eucaristia, hanno modo di sperimentare la gioia di cosa veramente significhi lavorare insieme per l'evangelizzazione. Gli adoratori, infatti, dall'esperienza dello stare con Gesù eucaristia si trovano automaticamente coinvolti come testimoni diretti della risurrezione di Gesù.
Quella  testimonianza, che rischia purtroppo di essere circoscritta solo a quanti esercitano un qualche  ufficio in parrocchia, ora comprende persone che fino a poco tempo prima erano lontane dalla fede.  L'adorazione eucaristica perpetua permette così di lasciare sempre acceso il motore della fede in una comunità cristiana che va  dal bambino all'anziano. Prendendosi cura tutti i giorni, insieme, di quel Gesù risorto che è Dio con noi, la comunità riesce a dare sapore a tutte le molteplici attività umane, grazie a quel credente che sta solo davanti a Gesù a nome di tutti!
E' sicuramente un grande servizio l'adorazione, ma a maggior ragione se perpetua: gli adoratori infatti esercitano una grande carità verso i loro fratelli, perché a qualsiasi ora del giorno e della notte danno la possibilità a chiunque entri in chiesa, di godere del Santissimo Sacramento esposto: chi adora non si fa solo custode ma esercita la carità vera, quella teologale, cioè presentare Gesù in persona a coloro che lo cercano entrando in cappella.
Anche l'eucaristia domenicale viene vissuta con maggiore intensità: da quelli che già vi partecipano regolarmente, in quanto l'adorazione ha fatto riscoprire in loro il senso della presenza reale che avevano smarrito, e anche da quanti si sono allontanati da tempo: costoro attraverso l'impegno fisso dell'ora di adorazione alla settimana sentono il bisogno di giungere pur lentamente a nutrirsi del pane eucaristico.
All'interno dell'adorazione perpetua non si deve tralasciare il significato profondo della preghiera di notte; chi fa adorazione di notte  scopre maggiormente la bellezza dell'intimità con Gesù, facilitata da quel silenzio assoluto che è preludio all'incontro con Dio. Se poi essere cristiani significa essere figli della luce, a maggior ragione la notte è il  tempo  favorevole per far risplendere quella luce che è Gesù risorto e  per allontanare tutte le tenebre di peccato che fanno guerra all'uomo.

A riguardo alcune madri della parrocchia hanno pensato di  coprire qualche  ora  del sabato notte per lottare contro quelle tenebre del male che attanagliano i loro giovani figli: questo conferma quanto il grado di umanità e di civiltà in un paese sia direttamente proporzionale alla preghiera fatta davanti a Gesù esposto.
Al recente congresso eucaristico internazionale svoltosi in Messico nell'ottobre del 2004, si è dato risalto all'adorazione eucaristica dei bambini . E' la scommessa e lo scatto in avanti che la parrocchia ha voluto fare nella catechesi: il catechista educatore  non deve parlare solo di Gesù, ma deve condurre il bambino da Gesù. Non si fa solo adorazione con l'intera classe al termine dell'incontro settimanale, ma il bambino va  a fare visita a Gesù anche fuori orario, caso mai prima della scuola, guidando pure la mamma a un'esperienza di fede impensabile fino a poco tempo prima: i ruoli si sono invertiti, facendo del bambino eucaristico un vero educatore.
Infine a me parroco spetta la gioia di non dire più che la Messa è finita, in quanto ad ogni ora c'è sempre qualcuno che continua quell'eucaristia venendo alla fonte ad attingerne  frutti di vita perché niente vada perduto.
Ho iniziato questo articolo citando Giovanni Paolo II, uomo eucaristico, lo chiudo con le parole di papa Benedetto XVI del 20 aprile scorso, perché motivano la scelta pastorale per un vicariato e una parrocchia,  dell'adorazione perpetua: “A tutti chiedo di intensificare nei prossimi mesi l'amore e la devozione a Gesù Eucaristia e di esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede nella presenza reale del Signore”.
Don Roberto Pedrini

6 Parrocchie S. Gaetano – Conaprato e S. Nicola – Penne (PE)
Dal 2 aprile 2006 nella città di Penne c'è l'Adorazione Eucaristica Perpetua. Mi è stato chiesto di raccontare com'è nata.

 Semplicissimo! A ottobre del 2005 telefonai a don Alberto Pacini a Roma (che ha l'adorazione perpetua nella chiesa di Santa Anastasia) per chiedergli una predicazione nella mia parrocchia di San Gabriele a Penne. Egli rispose di non poter venire perchè occupato, ma mi diede il numero di telefono di un giovane sacerdote della diocesi di Bologna, don Roberto Pedrini.
Quando don Roberto venne a predicare la settimana dell'Eucarestia a Gennaio 2006 avevo progettato una settimana del tutto parrocchiale per ravvivare la fede in Gesù Eucaristia e animare le ore di Adorazione che gia facevamo il mercoledì e venerdì.

 Non immaginavo neppure lontanamente le conseguenze di quella settimana Eucaristica.

 Io, don Roberto, Padre Justo e le Suore "Figlie di Nostra Signora dell'Eucarestia", insieme a Padre Orazio, cappuccino di Penne, portammo Gesèù Eucaristia dovunque nelle case, dagli ammalati negli ospedali, in tutti i corridoi, reparti, le camere....presso ogni malato Gesù sostò e diede la Sua benedizione; passammo presso gli anziani della casa di riposo, presso gli ultimi della città che per Gesù sono i prediletti e (mai l'avrei immaginato) portammo Gesù nel cimitero, presso ogni tomba a proclamare la fede della Resurrezione.

Quella settimana richiamò nella parrocchia così tanta gente di altre chiese vicine che pensai di comunicare questa grazia anche ai confratelli parroci e creare un movimento di Adorazione per tutta la città di Penne. La risposta di don Giorgio, padre Orazio, don Celestino, parroci di Penne, fu positiva ed entusiasta e la predicazione di padre Justo (che si dedica a tempo pieno all'Adorazione Perpetua) nelle parrocchie di Penne attirò duecento nuovi adoratori.
I coordinatori laici lavorarono con impegno per circa un mese per distribuire gli adoratori in tutte le ore della notte e del giorno. Noi sacerdoti della città abbiamo ritenuto opportuno che l'adorazione di giorno si svolga presso la chiesa di San Nicola, centrale e accessibile ai giovani e agli anziani dalle ore 8.00 alle 22.00, mentre l'adorazione notturna si svolge presso la chiesa di San Gabriele dalle 22 alle 8.

 Così Gesù Eucaristia è adorato nella nostra città notte e giorno con turni in cui siano presenti due persone ogni ora. Il 2 Aprile 2007 abbiamo celebrato il I Anniversario dell'Adorazione Eucaristica Perpetua: è intervenuto il Vescovo di Pescara a benedire quest'iniziativa definendola “il cuore della Diocesi”. Un Cenacolo permanente di preghiera per ottenere da Gesù una Nuova Pentecoste sulla Chiesa, per una nuova Evangelizzazione".

 I frutti gia si intravedono in tante testimonianze in cui si parla di cuori sanati, coppie in crisi guarite, cristiani "lontani" che ritrovano la fede, la riscoperta della preghiera come l'esperienza dell'Amore sanante di Gesù!
Don Luciano Volpe

7Parrocchia S. Gaspare del Bufalo - Roma
Primo anno del Gruppo di adorazione eucaristica perpetua
E’ trascorso un anno da quando la nostra tenda accoglie di giorno e di notte tutti i fedeli che in qualche modo vogliono incontrare Gesù Eucaristia per poter vivere un’esperienza personale. Il 21 ottobre 2006, con timore ma con tanta fiducia in Dio, durante i festeggiamenti di San Gaspare del Bufalo a cui è stata dedicata la parrocchia, abbiamo iniziato ininterrottamente l’adorazione eucaristica perpetua.

 Il Signore si è scelto un luogo veramente accogliente, la nostra cappellina, una vera bomboniera, invitante per la preghiera silenziosa ma capiente anche per la preghiera comunitaria.

Abbiamo subito incontrato le prime difficoltà a causa di alcune ore della settimana rimaste non coperte soprattutto nella notte; ma dopo solo una settimana, avevamo garantito 318 ore di adorazione settimanale a fronte di 168 (il minimo indispensabile) e in poche settimane siamo riusciti a coprire tutte le ore della settimana.

 Sono cominciati i primi commenti, alcuni tendenti a migliorare il servizio, altri a creare una migliore condizione di permanenza dinnanzi a Gesù Sacramentato, ma assolutamente tutti abbiamo realizzato e provato personalmente il dono che il Signore ci ha fatto.

Abbiamo trascorso tutto l’inverno 2006 maturando la nostra esperienza davanti a Gesù iniziando ogni primo venerdì del mese con la partecipazione alla celebrazione eucaristica seguita da una breve adorazione con la Benedizione di Gesù Sacramentato che passava tra i banchi della chiesa per darci coraggio e maggiore vigore ed ecco che , come spuntano i fiori in mezzo al prato, abbiamo cominciato anche noi, seppure pieni di timore, ad uscire allo scoperto dalle normali abitudini quotidiane.

 Nella notte tra venerdì 23 marzo e sabato 24 marzo tutte le realtà della parrocchia, gruppi e movimenti, hanno partecipato ad una veglia di preghiera “La famiglia fonte di vita e di pace”, iniziata alle ore 22.00 con l’adorazione eucaristica presieduta dal parroco don Giuseppe, seguita alle ore 24.00 dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vice parroco don Mimmo, il quale era particolarmente emozionato poiché per la prima volta nella sua vita sacerdotale celebrava l’Eucaristia nel cuore della notte. Alle ore 2.00 abbiamo meditato la passione di Gesù attraverso la Via Crucis e alle 4.00abbiamo recitato il Rosario della Pace.

 E’ stata per ciascuno di noi un’ esperienza indimenticabile e tutti speravamo nel nostro cuore di poter rivivere ancora un momento così intenso e vario di preghiera. Ma Gesù è proprio geloso per l’amore che ci vuole, ci ha voluti tutti con lui e subito; don Giuseppe infatti ci ha incoraggiato a prepararci per la notte di Giovedì Santo, 5 aprile, una notte piena di meditazione silenziosa e di ricerca personale del colloquio con Gesù.

Dopo questa seconda esperienza, abbiamo compreso cosa volesse dire salire sulla barca con Gesù e prendere il largo, per fare , come Lui vuole , nuove esperienze. Il 9 giugno, in occasione della solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo, abbiamo partecipato alla prima maratona eucaristica, un grande movimento di adorazione in sette chiese di Roma, che ogni giorno si sono passate l’un l’altra la testimonianza di un fervente amore per Gesù Eucaristia, conclusasi con una solenne celebrazione Eucaristica nella basilica di Santa Anastasia, dove, come ultima tappa è avvenuta la consegna del candelabro a sette bracci.

 Non molti giorni dopo, il 30 giugno, abbiamo partecipato alla Adunanza eucaristica: un’esperienza unica, una notte veramente speciale; la presenza di numerosi gruppi e associazioni e soprattutto giovani, ha trasformato il suolo del Circo Massimo, luogo che vide la suprema testimonianza del martirio dei primi cristiani di Roma, in una cattedrale sotto le stelle, un luogo speciale di preghiera sotto una tenda.

 Abbiamo sentito poi il desiderio di unirci con la preghiera al dolore del rapimento di padre Bossi e il 13 e il 19 luglio abbiamo preparato un incontro di preghiera per la sua liberazione. Le prime riflessioni furono: “Come è bello poter pregare di notte davanti a Gesù nella nostra parrocchia che è missionaria (i nostri sacerdoti sono missionari del Preziosissimo Sangue), per un sacerdote missionario.”

 E’ passata l’estate e per noi non è cambiato nulla , ci siamo solo ritemprati nel corpo per poter meglio affrontare ed offrire una grande alternativa alla manifestazione della notte bianca, che si è svolta per la quinta volta a Roma, con la Veglia Bianca che ha avuto come motto: “La notte bianca è lenta… la Veglia Bianca è rock”.

Don Giuseppe ci ha proposto di far animare l’adorazione notturna da tutti i gruppi parrocchiali secondo il proprio carisma, si è pregato per i giovani, per le vocazioni, per i governanti, per i poveri e soprattutto per le famiglie; centinaia di persone, giovani, anziani, bambini, si sono fermate per ore in adorazione davanti all’Eucaristia.

 La domanda più ricorrente: “Quando ci sarà un’altra notte come questa?” Siamo arrivati nuovamente ai festeggiamenti del nostro San Gaspare ed è trascorso un anno completo di Adorazione perpetua. 

 E’ tempo di fare anche due conti: siamo passati da 318 ore di adorazione settimanali a 524 ore; non possiamo nascondere che le difficoltà ci sono sempre,soprattutto durante le ore notturne ma ora abbiamo la certezza che Gesù è con noi nella nostra tenda e con il gruppo di adorazione San Gaspare, che è già pronto a salpare per nuove mete ed esperienze.
Gruppo adorazione eucaristica perpetua S.Gaspare del Bufalo.


8 Parrocchia Ss. Cornelio e Cipriano - Carnate (MB)

Caro Don Juan,

ho un desiderio grande di poter scrivere la mia esperienza all’Adorazione Perpetua che lei, con noi e tanti fedeli ha ardentemente desiderato.
Il mio cuore è talmente pieno di Gioia, che scoppia se non provo a mettere per iscritto quanto provo per poterlo comunicare agli altri.
Il 27 gennaio 2008 è stata una data che tutti i cittadini di Carnate dovrebbero cerchiare sul proprio calendario, perché principio di una nuova ripartenza. Segno di questo è stato l’aver festeggiato la festa della Famiglia, animata dalle tante giovani coppie della comunità di Carnate a cui sta a cuore poter testimoniare la propria sponsalità, che si eleva all’ennesima potenza, quando Dio è al centro.

 L’avvio del corso pre-matrimoniale, a cui 13 coppie stanno partecipando, futuro del nostro paesello e poi, dulcis in fundo, il 27 è la data d’inizio dell’Adorazione Perpetua, così che ad ogni ora del giorno e della notte, per tutte le ore della settimana e del mese e dell’anno, ci sarà qualcuno che prega per Carnate, per i cuori di ciascun abitante, per ciò che sta più a cuore ad ogni sposo/a, ogni papà, ogni mamma, ogni fratello…per ogni malattia, per ogni sofferenza, per ogni vuoto riempito a vuoto, per ogni affanno, per ogni anziano lasciato solo, per quella vita che ha perso senso e può ritrovare il senso…, per…
Questo non può essere che meraviglioso, perché grandi Grazie riceverà il nostro paese!!!!!!
Quel giorno sono stata una delle prime adoratrici; quella notte ho puntato la sveglia all’1.40, ero emozionantissima, mi sono vestita in fretta e giù veloce per le scale per poter prendere l’auto e raggiungere Carnate alta.
In auto mi scendevano lacrime di gioia, sembrava il giorno del mio matrimonio, in cui non vedi l’ora di arrivare in Chiesa per incontrare il tuo futuro sposo. Quella prima notte stranamente era caldissima, con un manto di stelle che brillavano in cielo e con un infinito silenzio tutto intorno a me.
Ho scelto di adorare nelle ore notturne proprio per questo silenzio, fuori e dentro me, perché in quelle ore non mi distraggo dalla lavatrice che devo fare quando torno a casa, o da ciò che devo cucinare, o dagli impegni missionari che ho col mio sposo, ecc. ecc.
Dal fondo di via Barassi, scorgo da lontano una lucina accesa, è lì la cappellina dell’Adorazione.
Che bella!!! Piccolina, familiare, rimessa a nuovo per l’occasione.
Al mio arrivo chissà perché, mi aspettavo che l’orante dell’ora precedente fosse una persona anziana, invece prima di me c’è un giovane studente universitario che mi accoglie ogni volta con un sorrisone e con degli occhi purificati dal tempo trascorso con Gesù Eucaristia.
Poi Stefano è andato via e puff, io sola con lo Sposo per Eccellenza, con una Persona che è Dio, io entrata nell’Eterno, in cui tutto, tempo e spazio da qui partono e qui ritornano; l’incredibile semplicità di questo Mistero spiega ogni cosa della mia vita, in questo silenzio tutte le cose emergono nella loro purezza e tutto è bello, è grande, qui vive la pienezza, sgorga la fede, fiorisce la Gioia!!!
Prego per Carnate, consacro tutti alla Madonna e tutti in un attimo siete qui, in cappella con me, perché vi porto nel cuore che batte per tutti in questo momento e nel mio cuore mentre prego, vi incontrate con Dio. Mi sento parte di un tutto, di un organo che pulsa chiamato a dare vita a tutte le membra, mi sento parte di una famiglia, la famiglia degli adoratori che si offrono perché il Cuore di Gesù possa pulsare e dare vita a tutto il Suo Corpo che è la Chiesa e tutti noi abitanti di questa città, di questo Nazione, di questo Mondo.
Signore stendi la tua mano di pace sul sonno di ciascuno perché al risveglio, pur solo per un attimo, possano rivolgere un suo pensiero a Te che inauguri un giorno nuovo, che fai sparire le tenebre, che spalanchi un giorno fissato da tutta l’eternità…!
Il citofono suona alle 3, è Davide che un po’ assonnato, mi da il cambio d’ora; sì, è passata già un’ora in un attimo, mentre Dio mi Sposava a se , al Suo cuore, per poi raggiungere Ciro il mio sposo, luogo per me di via, verità e vita.
Mi allontano; la lucina della cappella resta accesa, sempre accesa, e lì Qualcuno attende anche te, non è importante che tu Lo ami, è importante che tu capisca che Lui TI AMA.
Siate fuoco... Sia Lui il centro sempre.
Raffaella E. C.

9 Parrocchia Santi Pietro e Paolo - Trieste

Carissimi fratelli e sorelle, mi chiamo Ombretta e sono la coordinatrice della fascia serale dell’Adorazione Perpetua nella nostra parrocchia. Mi è stato chiesto di scrivervi una testimonianza sulla nostra Cappellina di Adorazione e con gioia condivido con voi i miei ricordi e la mia esperienza.
Mi sembra un po’ strano parlare di quando l’Adorazione Perpetua nella mia parrocchia non c’era ancora. E’ come se la nostra Cappellina ci sia sempre stata. Quando si ama tanto qualcosa o qualcuno è come se questo fosse sempre stato con noi, come se l’avessimo conosciuto da sempre.

 Eppure in realtà un inizio c’è stato e cercherò di riassumere brevemente la nostra storia.

R icordo che era l’anno 2002 e da poco era arrivato nella nostra parrocchia come parroco don Fabio Ritossa. Egli aveva proposto varie iniziative nuove per la nostra realtà, una delle quali, le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, aveva entusiasmato una parte della nostra comunità e cominciava a muovere i primi passi nella parrocchia.

 Quando cominci ad impegnarti sul serio nell’evangelizzazione, come in ogni altro servizio che il Signore Gesù ti chiede, senti che non puoi trovare da solo la forza per compierlo, senti che hai bisogno di passare più tempo con il Signore per attingere da Lui tutto l’amore, la dedizione, la perseveranza di cui hai bisogno.
Don Fabio iniziò così a proporre alla comunità dei momenti di Adorazione la domenica pomeriggio. Fu durante uno di questi che personalmente ebbi la mia prima esperienza di adorazione di preghiera davanti ai Santissimo e percepii chiaramente la presenza piena di Amore e di misericordia del Signore, che era lì anche per me.

Troppe volte, durante le Sante Messe, alle quali ho sempre partecipato con devozione e impegno, avevo accolto con superficialità la presenza del Signore nella Santa Eucaristia. Troppe volte, ora me ne rendevo conto, il mio cuore era rimasto quasi insensibile all’immenso dono di Amore che Gesù continuamente riversa su me e su tutti attraverso l’Eucarestia.

 Ricordo che quelle due ore di Adorazione la domenica pomeriggio hanno significato molto per me e mi hanno aiutato a crescere nella mia fede.
Fortunatamente don Fabio nutriva già da tempo nel cuore un desiderio più grande. Il nostro parroco era a conoscenza dell’esistenza in alcune parrocchie del Veneto di Cappelline di Adorazione Perpetua e le aveva già visitate personalmente.

 Egli rimase molto colpito da questa bellissima forma di preghiera che sale incessante e continua al Signore ad ogni ora del giorno e della notte come anche rimase colpito dalla testimonianza gioiosa di queste comunità che già vivevano l’Adorazione Perpetua.

 Inoltre nel cuore di don Fabio la sensibilità e l’amore per la Santa Eucaristia erano cresciute alla scuola del nostro amatissimo Giovanni Paolo Il, allora Papa, che sempre nelle sue omelie e nei suoi discorsi promuoveva ed auspicava il diffondersi dell’Adorazione Perpetua in ogni comunità cristiana del mondo. Giovanni Paolo II avrebbe anche dedicato l’anno 2005 all’Eucarestia.

Tutto ciò fece crescere nel nostro parroco il desiderio di impegnarsi perché anche nella nostra parrocchia potesse realizzarsi l’Adorazione perpetua. Egli si mise perciò in contatto con un sacerdote “esperto” di Roma, don Alberto Pacini e lo invitò nella nostra parrocchia perché parlasse al Consiglio Pastorale e agli altri sacerdoti dei Decanato della fattibilità di questa iniziativa e dei vari mezzi necessari per attuarla.

 Era il 6 dicembre 2004. Nonostante le remore di alcuni e i problemi oggettivi che si presentavano (fra questi per esempio la vera e propria ostilità di alcuni parrocchiani e le condizioni fatiscenti della Cappellina, che ormai era in disuso da vari anni e aveva bisogno di seri interventi di ristrutturazione) nonostante questi problemi don Fabio sentiva che doveva perseverare e ricorda sempre che in quel periodo fu una Parola del Signore a dargli forza e a sostenerlo “ Tuttò ciò che vuole il Signore lo compie nel mare, nei cieli, in terra e in tutti gli abissi “.

Questa Parola del salmo lo rassicurò sul fatto che, se il Signore lo voleva, l’Adorazione Perpetua si sarebbe realizzata nella nostra parrocchia nonostante le difficoltà. Don Fabio chiese ad alcuni di noi, che condividevamo questo desiderio, di pregare con perseveranza il Signore.

A tal proposito ho un bellissimo ricordo di una sera in cui ci trovammo a pregare proprio nella Cappellina, allora ancora tutta sporca e fatiscente.. .pregammo tenendoci per mano e chiedemmo con fede al Signore di benedire questa opera straordinaria e di aiutarci a realizzarla, se era la sua volontà.
Così ci mettemmo in contatto con la Congregazione di Nostra Signora del Santissimo Sacramento , che ha proprio questo carisma, di far sorgere nel mondo Cappelle di Adorazione Perpetua.

 I primi di febbraio dell’anno 2005 venne nella nostra parrocchia Padre Justo lo Feudo che stette con noi più di tre mesi, accompagnandoci passo passo sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista spirituale, facendoci proprio innamorare di questa forma di preghiera davanti al Santissimo Sacramento.
Finalmente, per grazia di Dio, il 28 maggio 2005, vigilia del Corpus Domini, abbiamo inaugurato la nostra Cappellina di Adorazione.

Oggi sono che l’Adorazione Perpetua continua incessantemente, giorno e notte, nella nostra parrocchia.Lodiamo il Signore e lo benediciamo perché è Lui che ha realizzato questa opera e continua a portarla avanti, nonostante le difficoltà che sempre si presentano.

Oggi abbiamo circa 300 persone che si alternano giorno e notte in Cappellina, altre fanno parte di quella che noi chiamiamo “Lista d’oro” e si rendono disponibili a coprire ore scoperte.

Di queste persone alcune provengono dalla nostra parrocchia, altre dal resto della città e anche dalla provincia di Trieste. Sono tutte persone innamorate del Santissimo Sacramento, che con la loro dedizione permettono che la Cappellina sia sempre aperta e che chiunque lo voglia possa sostare alla presenza dei Signore in qualunque momento.
La presenza del Signore nel Santissimo Sacramento è una fonte inesauribile di gioia, di pace, di consolazione, di pienezza di vita, di grazie e benedizioni che ognuno di noi sperimenta quando sosta ai suoi piedi.

 E questo fiume inesauribile di grazie si riversa continuamente su di noi, sulle nostre famiglie, sulle persone che ci stanno a cuore, sulla città intera, in maniera misteriosa ma certa e spesso il Signore ci fa gustare i frutti di questa sua opera d’amore.

 Quando faccio compagnia al Signore nella mia ora di Adorazione, sia che ascolti la sua Parola, sia che vegli pregando semplicemente accanto a Lui o mi addormenti, come i discepoli nell’orto del Getsemani, so che il Signore riversa nel mio cuore arido e vuoto di amore tutto il suo Amore pieno di misericordia e so che lì, nelle sue braccia, tutto ciò che vivrò ha un senso profondo ed un fine di bene.


10 Testimonianze sulla Settimana Eucaristica
Riportiamo qui di seguito alcune voci che parlano dal vivo, sono quelle di parroci e di laici giovani ed adulti che raccontano il loro incontro con il Signore e le loro esperienze durante e dopo una Settimana Eucaristica.

 La Settimana Eucaristica è insomma un incontro che si intende fare nei luoghi stessi dove la Chiesa locale si incontra. Comunità parrocchiali cittadine o di paese, del meridione o del settentrione hanno mostrato una grande sete dell'umanità per tempi di spiritualità e per noi è una grande gioia poter condividere con chi lo desidera, o con chi non ne ha mai saputo nulla, la nostra stessa gioia, perché nasca una comunione profonda con Dio e la nostra gioia sia piena.
...la chiesa parrocchiale resta aperta dalle 5 del mattino fino alle 24 e ognuno di noi ha scelto  la sua ora preferita per stare con Gesù… io personalmente assaporo la dolcezza di Gesù, l'intimità con Lui… E' quello il momento  in cui parlo con Lui , racconto di me, Lui mi ascolta, mi conforta, mi aiuta a rialzarmi: una mano forte mi solleva, mi dà forza”. C. G. Parr. Maria SS. Assunta, Armo (RC).
Ogni volta che entravo in chiesa… mi fermavo davanti al tabernacolo e ‘meccanicamente' recitavo qualche preghiera di ringraziamento perché così mi era stato insegnato… A conclusione della settimana eucaristica… sono qui a stare in compagnia con Lui… tante volte mi capita di stare davanti a Lui… parlandogli col cuore… con il suo aiuto ed un pizzico di volontà ho modellato alcuni lati del mio carattere…”  Parr. Maria SS. Assunta Armo (RC).
La breve esperienza finora registrata induce tutti a ringraziare lo Spirito Santo per i frutti... conseguiti: molte adesioni e grandissimo entusiasmo per l'iniziativa che procura più gioia e consolazione che sacrificio… L'impegno che si è assunto… viene portato avanti con grande serenità e responsabilità…”Parroco e Comitato,  Parr. S. Nicola ex Aleph, Roccella Jonica (RC).
Ringraziamo il Signore di questa bella e importante esperienza… perché crediamo che dallo sguardo fisso su Cristo è possibile far diventare le nostre parrocchie vere scuole di comunione. Di fronte al Silenzio eloquente mi riesce difficile trovare le parole se non quelle di una profonda gratitudine a Dio per i doni di grazia che ha fatto riardere in tante nostre famiglie…” G. S.,  Parr. S. G. Battista,  Vietri s/M (SA).
La Settimana Eucaristica è stata “vissuta come dono e grazia del Signore nostro Gesù Cristo… è stata fatta esperienza della presenza di Gesù in mezzo a noi ed è stata riscoperta la grande importanza dell'adorazione al SS. Sacramento… Adoriamo, rendiamo grazie e diamo lode a Gesù affinché: “nessun giorno (sia) senza amore e nessun istante del giorno senza Gesù Eucaristia, fatto dono all'umanità” secondo il pensiero e il progetto di Madre Letizia”  Parr. S. Anna all'Oliveto, Cava de' Tirreni (SA).
... e la partecipazione all'adorazione notturna, sulla quale nutrivamo dei timori… è stata più affollata di quella diurna. pian piano che passavano i giorni, diventava sempre più— naturale dire: 'faccio un salto in chiesa a fare compagnia a Gesù—'..." Parr. S. Pietro Apostolo, Serrone (FR).
La settimana eucaristica che abbiamo celebrato nella nostra parrocchia… si è rivelata una scelta molto opportuna e veramente fruttuosa per la comunità… la preghiera ha profondamente colpito le persone che numerose, si sono fermate in chiesa per l'adorazione e la celebrazione eucaristica. Ho raccolto sia dai collaboratori della pastorale che da tantissimi fedeli consensi molto positivi sulla riuscita dell'intera settimana e sull'adesione all'adorazione nel futuro…”  Parr. S. Domenico Soriano, Napoli.
“… l'iniziativa è stata proficua e stimolante per l'intera comunità. Da questa settimana è scaturita l'adorazione… ritengo che questa pastorale possa essere un ausilio illuminante da far conoscere e incrementare…” Parr. S. Maria di Loreto, Castelverde (RM).
“… vorrei ringraziarvi con tutto il cuore e con tutta l'anima perché mi avete fatto conoscere meglio Colui che si è offerto per noi…, mi avete fatto capire l'importanza di adorare Gesù Eucaristia… e mi avete spinto a credere nella sua efficacia con fede!” C., Parr. S.G. Battista, Pallagorio (KR).
“… custodite anche voi quello che avete seminato qui da noi nella vostra preghiera e nella vostra fedeltà di adorazione eucaristica perché il nostro inizio (adorazione perpetua) sia nella radice autentica di ciò che Dio da sempre vuole per i suoi eletti: stare davanti al trono dell'Agnello notte e giorno… vivere nel silenzio adorante, perché qualsiasi altro servizio possa essere prolungamento e ritorno a Colui che per primo si dona continuamente a noi. Nel Signore possiamo rimanere sempre cuore a cuore sapendo che in Lui nessuna fatica è vana”. Parroco S.G. Battista, Pallagorio (KR).
“… la chiesa è diventata la seconda casa dei pallagoresi; c'è una sorta di pellegrinaggio giornaliero e (sorpresa) vedo anche persone che normalmente non frequentano la messa domenicale...” Parroco S.G. Battista, Pallagorio (KR).
“… da lunedì abbiamo iniziato l'adorazione per cinque ore al giorno con una partecipazione numerosa e sentita, molto spesso è in preghiera anche il nostro parroco dando un esempio di fede…” C., Parr. SS. Vincenzo e Anastasio, Rignano Flaminio (RM)
“… quando ci è stata proposta... ci siamo dette: troppo difficile... La settimana è passata come un battito di ali, ci ha lasciato un dono prezioso. Tutti noi siamo stati scolpiti in modo diverso da Nostro Signore. Abbiamo coperto tutti i turni: cinque ore al giorno da lunedì a sabato con una affluenza non indifferente di gente...” P. O., Parr. SS. Vincenzo e Anastasio. Rignano Flaminio, (RM).
Da qualche mese, il giovedì, la chiesa di S. Pasquale Baylon, a Chorio rimane aperta tutto il giorno fino a sera e per tutto il giorno è un andirivieni di fedeli che a turno adorano l'Eucaristia... ma la vera sorpresa sono stati i più giovani, i ragazzi... sono i più puntuali all'adorazione settimanale...”. C. M. P., Parr. S. P. Baylon, Chorio (RC).
“… il venerdì penitenziale ci riempie la chiesa di fedeli… sabato nel pomeriggio centinaia di ragazzi affollano la chiesa delle due parrocchie che spettacolo: preghiere, canti, disegni, poster… è il Gesù delle palme che viene lodato: grande comunione interparrocchiale... sabato adorazione notturna... dalle 19,30 alle 8 del mattino, Gesù Eucaristia è circondato... da giovani, mamme, uomini... la processione: è un canto, un inno all'Eucaristia: trionfa l'unità, la gioia, la commozione, alla fine la gente non vuole più partire, è commossa...” Parr. S. Nicolò, Tortorici (ME). 
E' stata una esperienza straordinaria di preghiera e di evangelizzazione. Il fine di questa Settimana Eucaristica è stata una forte chiamata –mandato all'adorazione… L'adorazione eucaristica che si è protratta per tutta la notte, partecipata al di là di ogni previsione, segno di un accresciuto desiderio in tutti di ‘vegliare' con il Signore... Il nostro vescovo, Mons. Giancarlo Bregantini... ha esortato tutti a portare avanti questa esperienza auspicando che altre parrocchie della diocesi raccolgano questa originale iniziativa. Fissare lo sguardo su Gesù Eucaristico per testimoniare con più coraggio la propria fede...”. Parr. S. Nicola, Marina di Gioiosa Jonica (RC)











KIT  PER  FARE L'ADORAZIONE PERPETUA NELLE PARROCCHIE














COME INIZIARE L'ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA   (AEP)
       
È necessario che il parroco (o rettore della
chiesa) sia d’accordo e desideroso avere
l’Adorazione Eucaristica Perpetua (AEP) nella
sua parrocchia/chiesa, anche se non dovrà
preoccuparsi di organizzarla, o portarne il peso
diretto,
 perché in ciò saranno coinvolti
direttamente i laici, della sua comunità e non, che
aderiranno alla proposta.

La struttura è dinamica,
coinvolge il laicato nella sua ministerialità, che il
Concilio ci presenta con molta chiarezza, lo
responsabilizza e lo forma a prendere piena
coscienza della sua chiamata, lo mette in un
rapporto diretto con il Signore.

 È sorprendente
vedere quanto il popolo di Dio sia assetato di Lui
e pienamente disponibile ad offrire il suo
impegno per onorarlo ed adorarlo.

ADORAZIONE PERPETUA UNA STRUTTURA FONDATA BIBLICAMENTE

Nel libro dell’Apocalisse, nel capitolo 4 si
descrive la struttura cui si fa riferimento. I
quattro esseri viventi ed i ventiquattro
vegliardi, costituiscono l’ossatura portante
dell’Adorazione Perpetua Celeste,

 i 4 Responsabili di Fascia Oraria
ed i 24Coordinatori di Ora

 sostengono l’Adorazione Eucaristica Perpetua.

 I responsabili di fascia
oraria (RFO) hanno il compito iniziale di
organizzare lo schema dell’adorazione,
telefonando a quanti hanno dato la loro adesione
e suddividendoli nelle quattro fasce orarie
giornaliere:

della notte (dalle 0 alle 6),

mattino(dalle 6 alle 12),

pomeriggio (dalle 12 alle 18),
sera (dalle 18 alle 24).

Successivamente, quando
è iniziata l’Adorazione, i RFO hanno compito di
supervisione dei sei Coordinatori di Ora della
loro fascia oraria.


                 
Tra il numero di quanti hanno aderito alla AEP
 si individuano 24 volontari, come
Coordinatori di Ora (CO),

i quali hanno un incarico di supervisione dei sette giorni della settimana,
dell’ora nella quale fanno adorazione.

Ciò significa che  per le prime cinque volte (cioè per 5
settimane), nell’ora di cui sono coordinatori,
ricorderanno telefonicamente ad ogni adoratore
il proprio turno di adorazione.

Successivamente riceveranno le telefonate
di quegli adoratori che
avranno bisogno di una sostituzione e non siano
capaci di reperirla tra i loro conoscenti.


DISTRIBUZIONE DEI MODULI DI ADESIONE

Durante le celebrazioni, i missionari fanno
l’annuncio che descrive ai fedeli il valore e
l’importanza dell’AEP e invitano, chi sente nel
suo cuore la chiamata del Signore
all’Adorazione Eucaristica, ad impegnarsi,
consegnando il modulo stesso, indicando il
proprio nome, cognome e telefono (per fini
organizzativi) nonché il giorno della settimana e
l’ora nella quale intenda impegnarsi.

Infine chi voglia aiutare anche l’organizzazione pratica
(come Coordinatore di Ora)   lo può fare barrando la casella in
fondo alla scheda di adesione.


                     
Dopo la Comunione, nel momento del
ringraziamento, si invitano i fedeli a
riconsegnare i moduli compilati ponendoli
sull’altare (Cristo) e vivendo un momento di
vera consacrazione all’adorazione, come
spontanea conseguenza della gratitudine nei
confronti del Signore e Salvatore.
                  
Sulla base dei moduli compilati, è opportuno
che i fedeli vedano già i primi segni del loro
impegno, è bene esporre fin da subito un
manifesto (vedi la 1°immagine  del materiale accluso) indicante lo
schema settimanale con le ventiquattro ore,
 con
adesivi collocati nei rispettivi quadratini,
secondo il numero degli adoratori: ciò aiuterà
altri a meditare e ad impegnarsi anch’essi.

ORGANIZZAZIONE DELLO SCHEMA DI FASCIA ORARIA (RFO)

Ognuno dei 4 RFO responsabili di fascia oraria, ha il suo schema corrispondente
alle ore che coordina, in ogni quadratino di esso
deve riportare i nomi e cognomi e telefoni degli
adoratori.
          
Il suo compito è di telefonare ad ogni
adoratore per confermare la sua adesione ed
eventualmente bilanciare lo schema.
                
 In ogni
ora ci devono essere almeno due adoratori,
quando fossero in numero superiore, sarà
opportuno spostare da un’ora all’altra e da un
giorno all’altro gli eccedenti.
                     
 È opportuno
seguire la procedura qui indicata:


(es. di  RFO della SERA,ore18-24 )
                 
· Ringraziare la persona per aver voluto
santificare un’ora della propria impegnata
settimana.
            
· Chiedere alla persona il giorno e l’ora che
desidera, o se sia disponibile invece ad
impegnarsi per un’ora non ancora coperta.
                     
· Incoraggiare e sostenere la persona,
condividendo con lei le numerose grazie che
scaturiscono dalla sua Ora di Adorazione e
quando avrà iniziato non vedrà l’ora di venirci
una volta alla settimana.
               
· Se ci fosse bisogno di CO, chiedete se la
persona intendesse diventarlo, e/o se desideri
assumersi l’impegno per più di un’ora alla
settimana.
               
· Se si vuole creare una lista per invio di lettere,
richiedete l’indirizzo postale.


COORDINATORI DI ORA (CO)
               
Si convoca poi una riunione dei coordinatori di
ora CO per invitarli ad iniziare il loro incarico: essi
devono telefonare ai loro adoratori, ed indicargli:




(es di CO dell'ora generica "H")

         
· Il loro numero di telefono e quello del RFO
ed eventuali numeri di emergenza.
       
· La data ufficiale di inizio dell’adorazione.
              
· L’ubicazione della cappella di adorazione.
           
· L’ubicazione dei servizi igienici.
               
· I numeri di telefono degli adoratori che
seguono e precedono.
               
· Il parcheggio auto ed eventuali mezzi
pubblici da utilizzare per raggiungere la
cappella.
                 
· Le norme di sicurezza.

L'ADORATORE HA UNA GRANDE MISSIONE
           
Il CO telefona agli adoratori specificando quanto
segue.
           
· L’adoratore è il custode e intercessore, che
rappresenta la sua famiglia, la Chiesa e
l’umanità in quel tempo prezioso di
adorazione, nel quale riceve anche molti
benefici personali.
        
· Deve firmare il registro delle presenze che
serve per essere certi che non si creino vuoti
nei turni di adorazione.
          
· Deve venire cinque minuti prima del suo
turno, per sistemarsi e porre la firma nel
registro delle presenze ed evitare di farsi
attendere dall’adoratore dell’ora precedente.
         
· Non deve lasciare mai l’adorazione
eucaristica, nella cappella dell’Adorazione
Perpetua, nel giorno e nell’ora stabilita. Se
per qualche ragione eccezionale si deve
assentare una volta, deve trovare la sua
provvisoria sostituzione, tra i suoi
conoscenti, o familiari, anche se ci sono altri
adoratori e deve avvertire il coordinatore di
ora!
             
· Non può assolutamente fare alcun
cambiamento di ora, o giorno, senza averlo
prima e per tempo concordato con il
coordinatore di ora!
           
· Non può trascorrere la sua ora di adorazione
in un altro luogo, od in un altro giorno, o ora
sostitutiva, perché la cappella di adorazione
conta sulla presenza dei suoi adoratori, per
non interrompere la preghiera.
              
· Se per causa di forza maggiore è costretto ad
abbandonare il suo impegno deve avvertire
per tempo il coordinatore di ora, affinché
organizzi la sostituzione.
            
· Osservare se nei turni di adorazione ci sono
altre persone ed invitarle ad impegnarsi a
diventare anche loro adoratori. Invitare
conoscenti a diventare adoratori stabili.

IL LUOGO DELL'ADORAZIONE
        
Il luogo ideale per l’adorazione è un locale
ristretto, raccolto, silenzioso, comunicante con
l’esterno, con disponibilità di servizi igienici e
di un telefono, per eventuali emergenze.
            
Tale ambiente è facile da climatizzare, non
interferisce con le attività pastorali di una
parrocchia e si presta per un flusso regolare di
adoratori, che possono stabilire una quieta
intimità con il Signore.

In prossimità o nella
cappella si dispone un registro in cui gli
adoratori iscritti all’AEP devono porre la loro
firma specificando l’ora di inizio e termine
dell’adorazione.

IMPORTANTE
      
Se la parrocchia fosse troppo piccola e la
risposta dei fedeli troppo modesta, è bene
coinvolgere altre parrocchie del vicinato.
      
 È utile
fare uso di eventuali radio e TV locali, bollettini,
cerchie di amici e conoscenti, passa-parola. È
importante coinvolgere tutte le realtà locali
presenti nella parrocchia: movimenti,
associazioni, comunità...è necessario
coinvolgere comunità religiose e congregazioni,
specie quelle con un carisma eucaristico,
contemplativo, orante.

 È importante coinvolgere
il più possibile il laicato, la cui ministerialità
risalta proprio in una realtà come questa.

 Il presbitero trova grande sostegno spirituale ed
incoraggiamento, inoltre è sollevato da qualsiasi
responsabilità e impegno, se non di celebrare
l’Eucaristia e confessare i molti fedeli che
affluiranno nella AEP.

Di tanto in tanto dovrà
incoraggiare i fedeli e formarli all’adorazione
Eucaristica. Le comunità che più facilmente
possono dare vita all’Adorazione Eucaristica
Perpetua sono le parrocchie, perché i fedeli le
frequentano sistematicamente e stabilmente.
Sarebbe bello che più parrocchie si associassero
e tutte ne trarrebbero beneficio.

La domanda di
qualcuno: “Se i miei parrocchiani vanno in quella
parrocchia li perderò…” è fuor di luogo, infatti
torneranno col desiderio di fare lo stesso a casa
loro e parteciperanno meglio alla vita della loro
comunità
· Moduli di adesione.
-Manifesto dell' AEP
-Lettera agli adoratori
· Schema di Fascia Oraria.
· Schema Settimanale

“Il Signore benedica chi cammina
     
e sostiene molti altri
          
in questo meraviglioso cammino
             
per la santificazione e la pacificazione
              
dell’intera umanità finché Gesù torni e
          
prenda possesso del suo Regno"
                           

           LETTERA AGLI ADORATORI

            
Carissimo Fratello/Sorella,
La pace del Signore a te!
              

Sono felice di poterti scrivere per ringraziarti a nome del Signore Gesù, per aver accettato di adorarlo instancabilmente notte e giorno.
            

Certamente sono d’accordo con te, quando pensi che è una gioia adorare il Signore, ma certamente è anche un impegno d’amore e di fedeltà.
      
Colgo questa occasione per ricordarti l’importanza vitale che ha l’impegno che ti sei preso, non solo
nella tua vita e in quella della tua famiglia, ma anche nel mondo intero. Chiunque adora si rende canale di Grazia, che permette al Signore di trasferire il suo amore all’umanità e di ricevere la risposta dell’umanità al suo amore!
          
Come sai l’impegno preso inizia qualcosa, che vogliamo che duri sempre, quindi coraggio e soprattutto cerchiamo di diffondere e testimoniare quanto il Signore ci da la gioia di sperimentare in prima persona.
       
Desidero anche rammentarti alcuni importanti punti da ricordare:
  
1. Qualunque incontro con persone importanti di questo mondo, chiede che non ci lasciamo attendere, ma che semmai giungiamo un po’ prima, in modo da non incomodare la persona che ci attende. Gesù non è forse il più importante personaggio da incontrare?
            
Puntualità, dunque. Vieni cinque minuti prima, in modo da iniziare subito il tuo turno di adorazione.
      
2. Quando ci accordiamo con una persona, di incontrarci ogni settimana ad una data ora, non diamo forse un dolore a quella persona, se invece di andarci nel tempo convenuto, cambiamo i nostri programmi?
          
Quanto più Gesù. Egli ci attende nel tempo fissato, per intrattenersi con noi.
      
 Fedeltà dunque, al giorno ed all’ora fissati, perché se tu non andrai lo spazio che lasci resterà vuoto e la catena di preghiera si interromperà!
                      
Non pensare che altri possano prendere il tuo posto. Pensa se tutti ragionassero con disinteresse e
sbadataggine!
                 
3. Quando andiamo al posto di lavoro, non dobbiamo forse firmare un registro di presenza, per assicurare gli altri della fedeltà del nostro impegno umano?
               
Quanto più in quest’opera in cui siamo in un rapporto stretto col nostro Dio.
 
Non dimenticare dunque di apporre la tua firma sul registro, con l’ora di ingresso e l’ora di uscita. Questo serve per sapere se l’andamento del nostro cammino è regolare.
              
4. Quando una grave ragione ti impedisce di adempiere l’impegno preso, non puoi assentarti senza avvertire.
                  
Quando pianifichi le tue vacanze, non pensi forse a provvedere chi annaffierà le piante della tua casa, o chi accudirà ai piccoli animali domestici?
                   
O quando hai un bimbo, o un malato a casa, non ti preoccupi di chiamare qualcuno che possa vegliare?
             
 Non pensi che Gesù meriti una cura ed un’attenzione infinitamente maggiore?

Quando dunque devi assentarti dal tuo turno di preghiera:
 
· Telefona a coloro che di solito pregano con te, per assicurarti se verranno.
 
· Trova il tuo sostituto nel giro di amici, o di parenti.
 
· Se non lo trovi, telefona al coordinatore dell’ora e se non trovi neanche questo chiama il responsabile di fascia oraria RFO.
              
Se ti impegni l’adorazione potrà proseguire, altrimenti potresti causarne l’interruzione. Pensa invece a quanto tu stesso, in questo mondo moderno, possa contare su servizi che non si interrompono mai: i servizi alimentari, le farmacie, la stampa, l’elettricità, l’acqua... quanta gente lavora per te, notte e giorno.
        

Tu cosa pensi di fare in questo servizio di Adorazione? Non stancarti di dare un’ora a settimana a Gesù!
               
Il Signore ti benedica e ti custodisca, con tutti i tuoi cari!
              

QUALI SONO I FRUTTI E.....GLI ONERI DEL

PASTORE che

accetta  l'ADORAZIONE PERPETUA nella sua chiesa


Iniziamo ad analizzare i timori che sovvengono
nella mente del Pastore di una comunità,
a cui viene proposto di iniziare l'esperienza
dell'adorazione eucaristica perpetua.

Egli è abituato a portare il peso di chi difficilmente si
lascia coinvolgere in iniziative,

nascono subito interrogativi:

sarà problematico portare avanti la
struttura, assicurare le aperture notturne e
diurne, se manca qualcuno cosa succede...
come combinare l’adorazione con la vita
pastorale della Parrocchia...

 se i laici sistancano... e mille altri dubbi e incertezze.

 In realtà la struttura è organizzata in modo tale,
che il peso portato da ognuno è minimo ed il
tutto è condiviso dai laici,

il parroco deve solo
incoraggiare il culto all’Eucaristia, fidandosi
di Dio e stupendosi nel constatare le meraviglie
che egli opererà nei suoi parrocchiani,

della crescita che avverrà in loro e degli immensi
frutti che ne nasceranno, per il proprio
ministero sacerdotale e per il popolo di Dio
assetato di spiritualità.
 Ed ora vediamo anche ...
QUALI FRUTTI PORTA L’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA

E’ fondamentale comprendere che i frutti
che una cappella di Adorazione Eucaristica
Perpetua porta, ripagano la fatica e
l’impegno profusi nell’istaurarla e
mantenerla in essere.

1. La presenza di centinaia di persone che
partecipano attivamente alla vita della
Parrocchia, chi prega infatti scopre la
bellezza e la ricchezza dell’incontro con
Dio e certamente desidera di poterlo
conoscere sempre più e matura il desiderio
di una vita più seria e fedele al Battesimo.

2. Una preghiera incessante che sale a
Dio di giorno e di notte per il bene di tutta
l’umanità. I frutti di questa preghiera non
solo si riversano su ciascuno dei
partecipanti, ma anche sulle loro famiglie,
conoscenti, comunità di appartenenza e su
tutta l’umanità, affinché si risanino i
conflitti e le aggressioni del male siano
arginate e nasca una nuova primavera
dello Spirito.

3. Un’oasi di preghiera per persone di
qualunque razza, ceto, età, vicine o lontane
dalla fede. In una silenziosa cappella di
Adorazione Eucaristica Perpetua, di fronte
al Signore della vita, è stupefacente vedere
quante persone anonime passano e
trascorrono del tempo considerevole
immerse nel loro mondo interiore. Persone
giunte anche da luoghi distanti, invitate da
amici, oppure giunte “per caso”, attratte da
una forza invisibile ed irresistibile…

4. Un servizio di ascolto, e guida spirituale
e ore di confessioni, con tante conversioni.
E’ impressionante accorgersi di come un
luogo del genere diventi un polo di
attrazione anche per chi è lontanissimo dalla
fede, poi un giorno nasce il desiderio di
riaccostarsi a Dio tramite il ministero della
Chiesa… la Confessione, la celebrazione dei
sacramenti… un risveglio del senso di
appartenenza al corpo di Cristo…
incontrando una comunità accogliente ed un
sacerdote disponibile ad ascoltare.

5. Un centro di ascolto e orientamento
vocazionale, dal confronto con Dio ed
ascolto silenzioso con lui, nasce e si sviluppa
nel cuore dell’orante, la chiamata a seguire il
creatore, obbedendo al suo progetto d’amore
e attuando la propria personale chiamata alla
vita di coppia o alla consacrazione…

6. Un centro di ascolto per chi è smarrito e
solo. Oggi nell’era della grande
comunicazione e dell’abbondanza dei mezzi
di comunicazione non si comunica più, non
c’è spazio per le relazioni umane
interpersonali… quanta solitudine, quanto
vuoto quanta disperazione. Intorno alla
cappella di Adorazione Eucaristica Perpetua
si sviluppa spesso la possibilità di dare
ascolto a chi lo cerca, magari come effetto
dell’incontro con il Dio presente
nell’Eucaristia.

7. La presenza di movimenti ecclesiali, che
secondo il loro carisma si esprimono in
momenti di preghiera. Tutti scoprono l’unità
intorno a Cristo Eucaristia. Tutti sono “uno”
in quell’unico Pane e si superano così in
modo spontaneo tutte le divisioni.

8. Dalla preghiera incessante nasce una
comunità che si rigenera perché chi incontra
Dio sente naturale il desiderio di parlare di
Lui (evangelizzare), inoltre nella preghiera ci
si rafforza nel proprio rapporto con Dio.

9. La cappella di adorazione offre una sosta
nel cammino frenetico della vita, per poter
riscoprire se stessi nell’incontro con Dio, per
riacquistare pace interiore, per placare il mare
tempestoso dei propri sentimenti e ritrovare il
retto cammino.

10. Un luogo per sperimentare l’amore
Salvifico, che si manifesta nell’ascolto di Dio
presente nell’Eucaristia. La certezza di essere
amati è la consolante necessità di ognuno,
nell’adorazione si sperimenta questa realtà,
che giorno dopo giorno diventa come una
certezza.
"Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.” (Gv 12,44-46)



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